Calabria: Testimonianza contro le 'ndrine, famiglia aggredisce la testimone per farla ritrattare

Calabria: Testimonianza contro le

Reggio Calabria: Violenza familiare dopo denuncia contro le cosche

Reggio Calabria si trova ancora una volta al centro di una vicenda che getta ombre sulla lotta alla criminalità organizzata. Una donna di 78 anni, zia di una vittima di abusi da parte di esponenti di cosche, e il nipote di 47 anni, sono stati raggiunti da provvedimenti restrittivi dopo una brutale aggressione. La donna, coraggiosamente, aveva denunciato i responsabili degli abusi, scatenando la violenta reazione dei familiari legati alle cosche.

Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, la zia e il cugino della vittima sarebbero stati picchiati selvaggiamente per costringerli a ritrattare le dichiarazioni rese alle forze dell'ordine. L'obiettivo era quello di soffocare la denuncia e proteggere i responsabili degli abusi, appartenenti a noti gruppi criminali della zona.

L'aggressione, avvenuta nelle scorse settimane, ha lasciato entrambi i parenti feriti. La violenza inaudita dimostra ancora una volta il clima di intimidazione e repressione che ancora oggi grava su chi osa sfidare il potere delle mafie. Il coraggio della donna, nonostante l'età e la violenza subita, rappresenta un segnale di speranza nella lotta contro la 'ndrangheta. La sua testimonianza, nonostante i tentativi di intimidazione, si è rivelata fondamentale per le indagini.

I provvedimenti restrittivi, emessi dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria, rappresentano un importante risultato per le forze dell'ordine impegnate nella lotta alla criminalità organizzata. L'operazione dimostra la determinazione delle istituzioni nel contrastare la cultura del silenzio e nel proteggere chi si espone per denunciare i crimini delle cosche.

L'episodio sottolinea, purtroppo, la persistenza di metodi violenti e intimidatori da parte della criminalità organizzata, che cerca di silenziare le voci di chi osa denunciare le proprie azioni illegali. La solidarietà e il sostegno alle vittime di questi atti criminali sono fondamentali per rafforzare la lotta contro la 'ndrangheta e per garantire un futuro di legalità e giustizia nella regione. Le indagini continuano per individuare ed assicurare alla giustizia tutti i responsabili.

La vicenda di Reggio Calabria rappresenta un monito sulla necessità di continuare a investire nella prevenzione e nella lotta alla criminalità organizzata, garantendo protezione adeguata a chi decide di denunciare. Il Ministero dell'Interno e le forze di polizia impegnate sul territorio svolgono un ruolo cruciale in questo senso, offrendo supporto e tutelando quanti scelgono di collaborare con la giustizia.

(30-04-2025 17:01)