Ecco una possibile riformulazione: **Spesa militare: Dodici Stati UE premono per deroghe al Patto di Stabilità.**

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Difesa UE: Svolta Inattesa dal Sud Europa di fronte alla Crisi Ucraina
BRUXELLES - L'eco della guerra in Ucraina continua a riverberarsi in Europa, non solo sul piano umanitario ed economico, ma anche, e soprattutto, in termini di strategia di difesa. Dodici Paesi membri dell'Unione Europea hanno formalmente richiesto la possibilità di derogare al Patto di Stabilità per poter aumentare gli investimenti nel settore della difesa. BR La notizia, di per sé, non rappresenta una completa novità, considerato il clima di crescente tensione e la necessità, evidenziata da più parti, di rafforzare l'autonomia strategica dell'UE. BR Tuttavia, la composizione del gruppo di Paesi firmatari ha destato un certo stupore.
Se la presenza di Polonia, Finlandia, Estonia, Lettonia e Danimarca, nazioni che percepiscono in maniera più diretta la minaccia proveniente dall'Est, era ampiamente prevedibile, così come l'annunciata inversione di rotta della Germania, la vera sorpresa è rappresentata dall'adesione di Portogallo e Grecia. BR Questi due Paesi, tradizionalmente più orientati verso le questioni economiche e meno coinvolti nelle dinamiche geopolitiche dell'Europa centro-orientale, sembrano aver compreso la gravità del momento e la necessità di un impegno corale per la sicurezza del continente.
L'iniziativa congiunta mira a ottenere maggiore flessibilità di bilancio per poter finanziare progetti di ricerca e sviluppo nel settore della difesa, l'acquisto di nuove armi e il potenziamento delle infrastrutture militari. BR Resta da vedere quale sarà la risposta della Commissione Europea e degli altri Stati membri, ma è chiaro che il dibattito sulla difesa europea è destinato a intensificarsi nei prossimi mesi. Questa presa di posizione congiunta è segno di un'Europa che, di fronte alla crisi, cerca nuove forme di coesione e di solidarietà. BR Il futuro della difesa europea è in gioco e, per la prima volta, sembra coinvolgere tutti i Paesi membri, da Nord a Sud, senza distinzioni geografiche o ideologiche.
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