Referendum: No alla censura, raccogliamo le firme

Referendum: La petizione "Basta censura" cresce, ma i media nazionali tacciono
A poco più di un mese dalle elezioni europee e regionali, l'eco degli appelli lanciati durante il Concertone del Primo Maggio per una maggiore informazione sui referendum abrogativi continua a risuonare, amplificato da una petizione online che sta raccogliendo un numero crescente di firme. L'iniziativa, intitolata "Basta censura sui referendum, rompiamo il silenzio", è indirizzata al Consiglio di Amministrazione della Rai e chiede una maggiore attenzione da parte del servizio pubblico alla presentazione e alla discussione di questi importanti appuntamenti democratici.
Il silenzio assordante dei media nazionali è in netto contrasto con l'entusiasmo e la mobilitazione che si sta registrando sul territorio. Mentre la petizione guadagna adesioni, la copertura mediatica nazionale appare sorprendentemente scarsa, lasciando molti cittadini disinformati o parzialmente informati su temi cruciali che influenzeranno il futuro del Paese. Questo silenzio preoccupa, alimentando sospetti di una vera e propria censura di fatto, che limita la possibilità di un dibattito pubblico informato e consapevole.
Gli organizzatori della petizione sottolineano l'importanza di garantire a tutti i cittadini l'accesso a informazioni complete e imparziali sui referendum, permettendo loro di esercitare il diritto di voto in modo consapevole e responsabile. La mancanza di copertura mediatica, secondo gli attivisti, costituisce una grave limitazione alla democrazia partecipativa.
La petizione, facilmente raggiungibile online tramite questo link, si prefigge di raggiungere un numero significativo di firme per sollecitare una risposta concreta da parte della Rai e per denunciare pubblicamente la situazione. L'obiettivo non è solo quello di ottenere una maggiore attenzione mediatica sui referendum, ma anche di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della partecipazione attiva alla vita democratica.
Negli ultimi giorni sono state organizzate diverse iniziative di sensibilizzazione sul territorio, con incontri pubblici e dibattiti volti a promuovere la conoscenza dei referendum e a incoraggiare la firma della petizione. La mobilitazione dal basso dimostra una forte volontà di contrastare la mancanza di informazione e di rivendicare il diritto di essere adeguatamente informati prima di esprimere il proprio voto.
La sfida ora è quella di superare il silenzio dei media nazionali e amplificare la voce di chi chiede trasparenza e informazione, per garantire una partecipazione consapevole e democratica ai referendum.
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