Profanare i defunti non è onorarli.

```html
Memoria, Lutto e Repubblica: Il Limite Tra Dolore e Culto
La memoria è un diritto inviolabile. BR Ognuno ha il diritto di ricordare i propri cari scomparsi, di onorarne la memoria e di elaborare il lutto secondo le proprie tradizioni e sensibilità. BR Tuttavia, questo sacrosanto diritto individuale non può, e non deve, trasformarsi in un'operazione che mina i valori fondanti della nostra Repubblica.
Quest'anno, più che mai, abbiamo assistito a manifestazioni commemorative che hanno sollevato interrogativi legittimi. BR È fondamentale distinguere tra il legittimo dolore dei sopravvissuti e la strumentalizzazione di tale dolore a fini politici o ideologici.
Le istituzioni hanno il dovere di tutelare la memoria, garantendo il rispetto per le vittime e la comprensione del passato. BR Ma hanno anche il dovere, non meno importante, di difendere i principi costituzionali e di impedire che il lutto si trasformi in un culto distorto, in una "liturgia nera" che offende la dignità della Repubblica e la memoria stessa di coloro che si vorrebbe onorare.
Il confine è sottile, ma cruciale. BR Tracciare questo confine è un esercizio di responsabilità, che richiede lucidità, sensibilità e un profondo senso dello Stato. BR Non possiamo permettere che la memoria diventi terreno di scontro ideologico, né che il dolore diventi pretesto per alimentare divisioni e rancori.
Il vero rispetto per i morti si manifesta nella costruzione di un futuro migliore, un futuro di pace, giustizia e concordia civile. BR Un futuro in cui la memoria del passato ci aiuti a non ripetere gli errori, a rafforzare i valori democratici e a costruire una società più giusta e inclusiva. BR Solo così onoreremo veramente coloro che non sono più con noi.
```(