Profanare un funerale non è onorare i defunti.

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Il Diritto al Lutto, il Dovere della Memoria e il Limite della Liturgia Nera
BRIl 2024 è stato segnato, come tanti altri anni, da tragedie che hanno lasciato un segno indelebile nelle nostre comunità. Il dolore per la perdita di vite umane è un sentimento universale, un diritto sacrosanto di ogni individuo e di ogni famiglia. Ognuno ha il diritto di piangere i propri cari, di custodirne la memoria, di onorarne il ricordo.BRBRTuttavia, è fondamentale distinguere tra il legittimo esercizio del lutto privato e la sua strumentalizzazione a fini ideologici o politici. Le istituzioni, custodi della Repubblica e garanti dei suoi valori fondanti, hanno il dovere di tutelare la memoria collettiva, di difendere la Costituzione e di impedire che il dolore si trasformi in un'occasione per celebrare ideologie che contrastano con i principi democratici.BRBRLa recente vicenda legata all'anniversario del tragico incidente ferroviario di Viareggio, ad esempio, ha sollevato interrogativi importanti sul confine tra commemorazione e celebrazione. Se da un lato è comprensibile la volontà di onorare le vittime e di tenere viva l'attenzione sulla sicurezza ferroviaria, dall'altro è necessario vigilare affinché la commemorazione non diventi una "liturgia nera", un'occasione per alimentare rancori e divisioni. La sicurezza ferroviaria è un obiettivo che deve essere perseguito con determinazione, attraverso investimenti, controlli e una cultura della prevenzione, non attraverso la retorica della vendetta.BRBRIl rispetto per i morti si traduce in azioni concrete per i vivi, in un impegno costante per costruire un futuro più sicuro e giusto per tutti. Trasformare il lutto in un culto nazionale, in una celebrazione di ideologie estremiste, significa tradire la memoria delle vittime e minare le fondamenta della nostra convivenza civile. La Repubblica deve onorare la memoria, non alimentare l'odio.```(