Israele: via libera all'occupazione di Gaza, aiuti bloccati

Scontro al vertice, ma l'offensiva su Gaza procede: Ben Gvir contro l'IDF
Un acceso scontro ha scosso il gabinetto di sicurezza israeliano, con il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir che ha affermato che la Striscia di Gaza dispone di cibo sufficiente, in contrasto con le preoccupazioni espresse dal capo di Stato Maggiore dell'IDF, che ha avvertito dei rischi di una possibile perdita degli ostaggi se la popolazione palestinese venisse affamata.Nonostante le forti divergenze emerse durante la riunione, il piano militare per la conquista e l'occupazione totale di Gaza è stato approvato all'unanimità. La decisione, presa dopo ore di intense discussioni, segna una svolta decisiva nella risposta israeliana alla situazione attuale.
"Non possiamo permetterci di affamare la popolazione di Gaza," ha dichiarato il capo di Stato Maggiore, sottolineando i potenziali rischi per la sicurezza degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. La sua posizione è stata appoggiata da diversi membri del gabinetto, preoccupati dalle ripercussioni umanitarie e strategiche di una tale misura.
Ben Gvir, invece, ha difeso la sua posizione, sostenendo che le riserve alimentari a Gaza sono sufficienti e che l'operazione militare deve procedere senza tentennamenti. Il ministro, esponente della destra radicale, ha ribadito la necessità di una risposta ferma e risoluta all'attacco di Hamas.
Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu, pur sottolineando l'importanza di evitare una crisi umanitaria, ha difeso il suo ministro, evidenziando la necessità di una linea dura nei confronti di Hamas. "La nostra priorità è la sicurezza dei nostri cittadini e il ripristino della pace," ha affermato Netanyahu, ribadendo l'impegno del governo a liberare gli ostaggi e a smantellare le capacità militari di Hamas.
L'IDF, nel frattempo, ha espresso preoccupazione per il rischio di perdere gli ostaggi se l'operazione di conquista e occupazione procedesse con una strategia che penalizzasse eccessivamente la popolazione civile. L'ingresso degli aiuti umanitari in Gaza è stato rinviato, alimentando ulteriormente le tensioni. La situazione resta estremamente delicata e le prossime ore saranno cruciali per capire l'evoluzione della crisi.
La comunità internazionale guarda con apprensione agli sviluppi in corso, chiedendo un'azione che tenga conto delle implicazioni umanitarie e del rispetto del diritto internazionale. L'escalation del conflitto rischia di avere conseguenze disastrose per l'intera regione.
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