Ferrara: Il mio Esquilino, un'anima immortale.

Ferrara: Il mio Esquilino, un

Abel Ferrara e il suo Esquilino: "Il Papa? Il mio quartiere non cambia"

Abel Ferrara, il controverso regista newyorkese che da anni ha eletto il rione Esquilino a sua dimora romana, commenta la scelta di Papa Francesco di essere sepolto a Santa Maria Maggiore. Un evento che ha scosso Roma e che ha inevitabilmente rivolto l'attenzione mediatica su questo quartiere multietnico e vibrante, cuore pulsante della Capitale. Ma per Ferrara, la scelta papale non cambia nulla.

"Che ci sia l’uno o l’altro Papa, il mio Esquilino non cambierà mai," afferma il regista, noto per pellicole come "Bad Lieutenant" e "Pasolini", con la sua proverbiale schiettezza. "Questo è un posto vivo, autentico, un microcosmo di Roma e del mondo. È un quartiere che respira storia, cultura, umanità. E questo è ciò che conta davvero."

Le parole di Ferrara risuonano come un inno d'amore per il suo quartiere adottivo, un luogo spesso descritto come caotico e disordinato, ma che per lui rappresenta un tesoro di autenticità. Un'autenticità che forse si contrappone all'aura di formalità e istituzionalità spesso associata alla figura papale e alla Basilica di Santa Maria Maggiore, uno dei luoghi sacri più importanti del cattolicesimo. La scelta di Francesco di essere sepolto proprio lì, in un luogo così ricco di storia e di arte, ha inevitabilmente acceso il dibattito sull'eredità del suo pontificato, ma per Ferrara, l'Esquilino rimane un punto fermo, un rifugio lontano dal clamore mediatico.

Il regista, che ha sempre mostrato un profondo legame con l'Italia e in particolare con Roma, ha spesso ritratto nelle sue opere la complessità e la bellezza contraddittoria della città eterna. L'Esquilino, con la sua miscela di culture, il suo mercato vivace e la sua atmosfera frenetica, sembra essere la perfetta incarnazione di questa complessità, uno scenario ideale per le sue riflessioni artistiche. La scelta di Francesco di essere sepolto a Santa Maria Maggiore, lungi dall'essere un evento marginale, diventa così un ulteriore elemento nella trama complessa e affascinante del quartiere, una cornice ideale per le considerazioni di Ferrara, che continua ad osservare e a raccontare la sua Roma, quella vera, quella del suo Esquilino.

Ferrara, quindi, non si lascia trasportare dall'onda mediatica, ma mantiene il suo sguardo lucido e acuto, rivolto alla vita quotidiana del suo quartiere. Un quartiere che, con o senza l'eco della sepoltura papale, continuerà a vivere, a pulsare, a raccontare la sua storia, una storia che Ferrara, con la sua sensibilità artistica, continuerà a raccontare al mondo.

(06-05-2025 12:45)