Intelligenza Artificiale e giustizia sociale: un dialogo con Seydina Moussa Ndiaye

Intelligenza Artificiale e Inclusione: un'intervista con Seydina Moussa Ndiaye
L'Intelligenza Artificiale (IA) sta trasformando il mondo a un ritmo senza precedenti, ma la sua diffusione equa e responsabile rappresenta una sfida cruciale. Come garantire che questa tecnologia rivoluzionaria non amplifichiche le disuguaglianze esistenti, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo? Ne abbiamo parlato con Seydina Moussa Ndiaye, rappresentante per l'Africa nel Gruppo Consultivo sull'IA delle Nazioni Unite, durante un'intervista esclusiva.
“L'IA ha un potenziale immenso per risolvere alcune delle sfide più urgenti dell'Africa, come la povertà, la fame e le malattie,” afferma Ndiaye. “Ma è fondamentale assicurarsi che lo sviluppo e l'implementazione di queste tecnologie siano guidati da principi di equità, trasparenza e responsabilità”.
Ndiaye sottolinea l'importanza di una governance inclusiva dell'IA, che coinvolga attivamente le comunità locali e garantisca che le loro voci siano ascoltate nel processo decisionale. “Spesso, le comunità più vulnerabili sono quelle che meno beneficiano dei progressi tecnologici, e rischiano di essere ulteriormente marginalizzate dall'IA se non si interviene”. Secondo Ndiaye, questo richiede un impegno concreto da parte dei governi, delle aziende tecnologiche e della società civile per promuovere la formazione, l'alfabetizzazione digitale e l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
L'accesso ai dati rappresenta un altro aspetto critico. “La maggior parte dei dati utilizzati per addestrare gli algoritmi di IA proviene dai Paesi sviluppati, riflettendo le loro realtà e i loro pregiudizi,” spiega Ndiaye. “Questo crea un rischio concreto di perpetrare e amplificare le ingiustizie esistenti, attraverso algoritmi che potrebbero discriminare le comunità africane”. È quindi necessario, secondo il rappresentante ONU, investire nella raccolta e nell'analisi di dati locali, rappresentativi delle diverse realtà africane.
Inoltre, Ndiaye evidenzia la necessità di un approccio etico allo sviluppo dell'IA, che tenga conto delle implicazioni sociali, economiche e ambientali della tecnologia. “Dobbiamo garantire che l'IA venga utilizzata per il bene comune, promuovendo lo sviluppo sostenibile e rispettando i diritti umani”. Questo include la protezione della privacy, la sicurezza dei dati e la trasparenza degli algoritmi.
In conclusione, l'intervista con Seydina Moussa Ndiaye ci ricorda che l'IA non è solo una questione tecnologica, ma anche una questione di giustizia sociale. Garantire che questa potente tecnologia risponda ai bisogni di tutte le comunità, e non solo di alcune, richiede un impegno collettivo e una profonda riflessione etica. Il futuro dell'IA dipende dalla nostra capacità di costruire un sistema inclusivo e responsabile, dove tutti possano beneficiare dei suoi progressi. Maggiori informazioni sull'impegno ONU sull'IA.
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