Fede e tifo per Parolin: un appello alla logica

Parolin: "Capisco il tifo, ma serve la logica di fede"
Una lettera commovente, un'accoglienza trionfale, un appello alla serenità. Questo il succo della vicenda che ha visto protagonista il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, in visita a Vicenza. La città, in fermento per la presenza dell'alto prelato, ha espresso un affetto palpabile, quasi una "candidatura" anticipata per un futuro ruolo papale, come testimonia una lettera indirizzata ai vicentini dal cardinale stesso.
Nella missiva, Parolin descrive il momento in cui Papa Francesco ha accettato la sua visita a Vicenza: "Quando il Santo Padre ha accettato, ho percepito una profonda serenità, seguita da un lungo applauso spontaneo". Un dettaglio che dipinge un quadro di intensa emozione, e che conferma il legame speciale tra il cardinale e la sua città natale.
Ma l'affetto dei vicentini, pur comprensibile e commovente, non deve oscurare la dimensione spirituale dell'evento, sottolinea il cardinale: "Capisco il tifo per me, la vicinanza e l'affetto. Ma è importante ricordare che la Chiesa non si regge su logiche di consenso o di preferenze personali, ma sulla logica della fede e della missione affidataci da Cristo". Un messaggio chiaro e preciso, che invita alla riflessione sul ruolo della Chiesa e sull'importanza di preservare la spiritualità al di sopra di ogni altra considerazione.
La visita di Parolin a Vicenza è stata un momento di grande intensità emotiva, un incontro tra un uomo di fede e la sua comunità d'origine. Le parole del cardinale, cariche di gratitudine ma anche di una sana cautela, sono un invito a mantenere un approccio equilibrato, fondato sulla fede e sulla preghiera, rispetto all'ampia speculazione mediatica che ha accompagnato l'evento. La sua presenza ha infatti suscitato un vivace dibattito sui possibili futuri scenari all'interno della Chiesa cattolica, ma Parolin stesso ha saputo ricondurre l'attenzione alla centralità della fede e della missione cristiana.
La lettera, che ha toccato il cuore di molti vicentini, rappresenta un prezioso documento di un legame profondo e autentico. Un legame che, come sottolineato dallo stesso Parolin, deve trovare la sua più autentica espressione nella dedizione alla Chiesa e al servizio del prossimo.
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