Locatelli critica le restrizioni ai giovani lavoratori stranieri: "Una follia"

Locatelli critica le restrizioni ai giovani lavoratori stranieri: "Una follia"

Locatelli contro le nuove leggi sull'immigrazione: "Ridicola la stretta, male per noi e per loro"

La nuova stretta sull'immigrazione, che richiede una laurea e un ottimo inglese per i trasferimenti di giovani italiani all'estero, ha scatenato le proteste di molti, tra cui lo chef stellato Michelin Giorgio Locatelli.

In un'intervista rilasciata questa settimana, Locatelli ha espresso la sua profonda preoccupazione per le nuove normative, definendole "ridicole" e dannose sia per i giovani italiani che per il settore della ristorazione nel suo complesso.

Lo chef, famoso per la sua cucina italiana di alta qualità e per la sua esperienza internazionale, ha sottolineato l'importanza della mobilità dei lavoratori, in particolare nel settore turistico-alberghiero e della ristorazione. "Questa legge è un colpo durissimo per i giovani che cercano di fare carriera all'estero," ha affermato Locatelli. "Molti di loro non hanno accesso all'università, ma sono capaci, volenterosi e disposti a lavorare duramente. Imporre una laurea come requisito è semplicemente assurdo."

Locatelli ha poi aggiunto: "Il requisito dell'inglese fluente, seppur comprensibile in un contesto internazionale, è eccessivo in molti casi. Ci sono tantissimi giovani bravissimi che potrebbero arricchire le cucine di tutto il mondo con le loro competenze, ma che si troveranno bloccati da questa normativa. È una perdita per tutti: per i giovani stessi, che vedono preclusa un'opportunità di crescita professionale, e per il settore, che si priverà di talenti preziosi."

L'intervista di Locatelli, pubblicata su diversi quotidiani online, ha suscitato un ampio dibattito pubblico sulle nuove leggi sull'immigrazione. Molti si sono schierati dalla parte dello chef, sottolineando come queste normative possano soffocare la crescita economica e la competitività internazionale del paese. Il rischio, secondo molti esperti, è quello di perdere un numero significativo di giovani lavoratori qualificati, con conseguenze negative per diverse industrie, non solo quella della ristorazione.

La questione, dunque, resta aperta e necessita di un'attenta riflessione da parte delle istituzioni, al fine di garantire un equilibrio tra la tutela del mercato del lavoro e la possibilità per i giovani italiani di realizzare le proprie aspirazioni professionali all'estero.

"Spero che il governo riconsideri questa decisione," ha concluso Locatelli. "È una legge che danneggia l'Italia e i suoi giovani, e questo non può essere positivo per nessuno."

(12-05-2025 01:00)