Caso Santanchè: prosegue il processo per truffa all'Inps

Visibilia, il processo per Santanchè va avanti: respinte le richieste della difesa
Il GUP ha respinto le istanze dei legali della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, nel processo Visibilia. Le richieste, volte a riqualificare l'accusa di truffa nei confronti dell'Inps in "indebita percezione di erogazioni pubbliche" e a dichiarare inutilizzabili le testimonianze di alcuni dipendenti, sono state ritenute infondate dal giudice.
La decisione rappresenta una battuta d'arresto per la difesa della Santanchè, che ora dovrà affrontare il processo con l'accusa originaria di truffa aggravata ai danni dell'Inps. L'inchiesta riguarda presunti ammanchi di contributi durante il periodo in cui la ministra era amministratrice di Visibilia Editore. Il processo, dunque, procederà regolarmente, con l'esame dei testimoni e delle prove raccolte dall'accusa.
La strategia difensiva puntava a minimizzare la gravità delle accuse, argomentando sulla possibile interpretazione alternativa dei fatti e sulla presunta inattendibilità delle testimonianze dei dipendenti. Tuttavia, il GUP ha ritenuto che le prove acquisite siano sufficienti a mantenere l'accusa di truffa aggravata.
Questa decisione rappresenta un duro colpo per la ministra Santanchè, che dovrà ora affrontare il peso delle accuse in un processo che promette di essere lungo e complesso. La vicenda Visibilia continua a tenere banco nella scena politica italiana, sollevando interrogativi sulla trasparenza e sull'operato dei vertici aziendali. La prosecuzione del processo con l'accusa originaria di truffa aggravata potrebbe avere conseguenze pesanti per la carriera politica della ministra.
Si attende ora lo sviluppo del processo e l'esame delle prove, che determinerà le future svolte giudiziarie e le conseguenze per Daniela Santanchè. La vicenda, seguita con grande attenzione dall'opinione pubblica, mette in luce la necessità di una maggiore trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche.
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