Produttività italiana: Istat evidenzia criticità, cambio generazionale bloccato in un terzo delle imprese.

Reddito medio 2024 inferiore al 2004: l'allarme dell'Istat
Un dato sconcertante emerge dal Rapporto annuale dell'Istat presentato oggi dal Presidente Francesco Maria Chelli: il reddito medio da lavoro nel 2024 è inferiore a quello del 2004. La causa principale è da ricercarsi nella perdita di potere d'acquisto dovuta all'inflazione, un fenomeno che sta impattando pesantemente sulle famiglie italiane.
Chelli, durante la conferenza stampa di presentazione del rapporto, ha sottolineato la gravità della situazione, evidenziando come l'aumento dei prezzi abbia eroso significativamente il guadagno dei lavoratori, vanificando di fatto i progressi economici degli ultimi vent'anni. "È un dato che ci preoccupa profondamente", ha dichiarato il Presidente dell'Istat, "e che richiede interventi immediati e decisi da parte del Governo per contrastare il caro vita e sostenere il reddito delle famiglie."
Il Rapporto non si limita a evidenziare la contrazione del reddito disponibile, ma punta il dito anche sulla debolezza della produttività italiana. L'Istat certifica una situazione stagnante, con un'evidente mancanza di investimenti in innovazione e tecnologia. Un altro elemento critico è la mancanza di ricambio generazionale nel tessuto imprenditoriale italiano. Chelli ha specificato che "al 30% delle imprese manca un adeguato ricambio generazionale, un dato che compromette la competitività del nostro sistema economico a lungo termine". Questa mancanza di innovazione e di nuove energie contribuisce a rallentare la crescita e ad aggravare la situazione economica del Paese.
La presentazione del Rapporto dell'Istat si conclude con un appello all'azione. Il Presidente Chelli ha invitato le istituzioni a mettere in campo politiche economiche mirate a sostenere la crescita della produttività, a favorire il ricambio generazionale nelle imprese e a contrastare l'inflazione, per garantire un futuro migliore ai cittadini italiani. Il Presidente ha anche sottolineato l'importanza di investimenti in istruzione e formazione per migliorare le competenze della forza lavoro e renderla più competitiva sul mercato del lavoro. Una sfida complessa che richiede un impegno collettivo per invertire la rotta e rilanciare l'economia italiana.
Per approfondire i dati del Rapporto annuale Istat, è possibile consultare il sito ufficiale dell'Istituto Nazionale di Statistica: www.istat.it
(