Negozio milanese vieta l'ingresso a israeliani e sionisti.

L'antisemitismo a Milano: la denuncia di Della Rocca e il cartello choc
Roberto Della Rocca, membro della Camera di commercio israelo-italiana, è esasperato. Un cartello esposto in un negozio di Milano, scritto in ebraico, recita: "Israeliani e sionisti qui non sono benvenuti". Questa è la goccia che fa traboccare il vaso per Della Rocca, che ha lanciato una forte denuncia sui social media. "Cosa ho fatto? Ho ucciso bambini? No. Faccio parte di una colonia? No. E allora? Domani metto un cartello fuori del mio palazzo: italiani non benvenuti qui", ha scritto, esprimendo la sua rabbia e frustrazione di fronte a un atto di intolleranza così esplicito.
La frase di Della Rocca, forte e provocatoria, riflette la gravità della situazione e la crescente preoccupazione per la diffusione dell'antisemitismo in Italia. Il cartello, infatti, non è solo un gesto di discriminazione, ma un'espressione di odio che colpisce nel profondo una comunità già troppo spesso bersaglio di attacchi. Non si tratta di un semplice "no" a una nazionalità, ma di un attacco diretto all'identità ebraica, che non può essere tollerato.
L'episodio di Milano, purtroppo, non è un caso isolato. Negli ultimi anni, si è registrato un aumento di episodi di antisemitismo in varie parti d'Italia, alimentati da pregiudizi e disinformazione. È fondamentale contrastare questa tendenza con fermezza, attraverso la condanna unanime di simili atti e il potenziamento delle misure di prevenzione e contrasto.
La denuncia di Della Rocca è un grido d'allarme che non può essere ignorato. Serve una presa di posizione chiara e decisa da parte delle istituzioni e della società civile per difendere i diritti delle comunità ebraiche in Italia e per sconfiggere il virus dell'odio che continua a diffondersi. È necessario promuovere l'educazione all'integrazione e al rispetto delle diversità, contrastando la diffusione di discorsi d'odio e di stereotipi dannosi. La lotta all'antisemitismo è una lotta per la difesa dei valori democratici e dei diritti umani di tutti.
La solidarietà con la comunità ebraica è fondamentale, e la speranza è che episodi come questo possano spingere tutti a riflettere sulla necessità di un impegno costante contro ogni forma di discriminazione e intolleranza.
È possibile consultare le normative in materia di discriminazione razziale e religiosa sul sito del Ministero della Giustizia.
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