Sei milioni di lavoratori con salari da povertà, denuncia la Cgil

Stipendi da fame: 6,2 milioni di lavoratori sotto i mille euro netti
Un'allarmante fotografia della situazione lavorativa italiana emerge da un recente report della Cgil: ben 6,2 milioni di addetti guadagnano al massimo mille euro netti al mese. Una cifra che la Confederazione Generale Italiana del Lavoro definisce senza mezzi termini un "salario povero", sottolineando la drammatica condizione di una fetta consistente della popolazione attiva del nostro Paese.
"È una situazione inaccettabile" dichiara un rappresentante della Cgil in una conferenza stampa di oggi. "Stiamo parlando di milioni di persone che faticano ad arrivare a fine mese, costrette a vivere in una condizione di precarietà costante. Non si tratta solo di un problema economico, ma anche sociale, che mina le basi stesse della nostra società."
Il dato, frutto di un'analisi accurata delle retribuzioni, evidenzia una profonda disparità salariale nel nostro paese. La Cgil chiede con forza interventi urgenti da parte del Governo per contrastare questa emergenza. Tra le proposte avanzate figurano: un aumento significativo del salario minimo, una maggiore tutela dei lavoratori precari e un'efficace lotta all'evasione fiscale per garantire maggiore equità contributiva.
Il problema non si limita al settore privato. Anche nel pubblico impiego, infatti, si registrano situazioni critiche con molti lavoratori che percepiscono stipendi al di sotto della soglia di mille euro netti. La Cgil sottolinea l'urgenza di una riforma complessiva del sistema retributivo, che tenga conto del reale costo della vita e garantisca un livello di reddito dignitoso per tutti i lavoratori.
La Confederazione ha lanciato una campagna di sensibilizzazione per informare i cittadini sulle proprie proposte e per sollecitare un intervento risolutivo da parte delle istituzioni. L'obiettivo è quello di raggiungere un salario minimo garantito che permetta ai lavoratori di vivere con dignità, senza essere costretti a scelte di vita difficili e a continui sacrifici. Sul sito della Cgil www.cgil.it è possibile trovare maggiori dettagli sulla ricerca e sulle iniziative intraprese.
"Non possiamo più tollerare questa situazione" conclude il rappresentante della Cgil. "È necessario un impegno collettivo, da parte di istituzioni, sindacati e cittadini, per costruire un futuro di lavoro più giusto ed equo per tutti."
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