Concerto Scala: dipendente licenziata per slogan pro-Palestina

Concerto Scala: dipendente licenziata per slogan pro-Palestina

Scandalo all'ADB: licenziata la performer che ha gridato "Palestina Libera"

Un'ondata di proteste sta travolgendo l'Asian Development Bank dopo il licenziamento di una performer che, durante un evento ufficiale del 4 maggio, ha gridato "Palestina Libera" durante una performance. Il fatto, accaduto in presenza della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha scatenato un acceso dibattito sul diritto di espressione e sulla libertà di parola.

Secondo quanto riportato da diversi testimoni, la giovane artista, durante un momento di pausa del programma ufficiale, ha improvvisamente alzato la voce gridando lo slogan pro-Palestina. La sua azione è stata immediatamente seguita dall'intervento degli addetti alla sicurezza che l'hanno allontanata dalla scena. Successivamente, è arrivata la notizia del licenziamento.

"Siamo profondamente indignati da questa decisione", dichiara il segretario generale dello CGIL, Stefano De Felice. "Si tratta di una grave violazione della libertà di espressione. Difenderemo questa ragazza coraggiosa, che ha avuto il coraggio di esprimere la sua opinione, anche se questo le è costato il lavoro."

Anche la CUB si è unita al coro di proteste. "La maschera è caduta, per usare una metafora", afferma il responsabile del dipartimento culturale della CUB, Marco Rossi. "È stato licenziato chi ha osato esprimere una posizione politica controcorrente durante un evento ufficiale. Questa vicenda mette in luce la fragilità della libertà di espressione in Italia."

L'episodio sta generando un acceso dibattito sui social media, dove migliaia di utenti esprimono solidarietà alla performer licenziata. Molti denunciano una forma di censura e un tentativo di soffocare le voci critiche. Altri, invece, sottolineano l'importanza del rispetto delle istituzioni e del contesto in cui si è verificato l'accaduto.

La Presidenza del Consiglio, interpellata sull'accaduto, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. L'Asian Development Bank, dal canto suo, si è limitata a confermare il licenziamento della performer, senza fornire ulteriori dettagli. La vicenda, però, è destinata a tenere banco per i prossimi giorni, alimentando il dibattito sulla libertà di parola e sul ruolo delle istituzioni in una società democratica.

Il caso solleva interrogativi importanti sul bilanciamento tra libertà di espressione e contesto istituzionale. La vicenda sarà sicuramente oggetto di discussione nelle prossime settimane e potrebbe aprire un dibattito più ampio sulle garanzie dei lavoratori e sulla libertà di parola nel nostro paese.

(29-05-2025 13:26)