Dazi: Panetta teme per l'1% del Pil globale, stop a fusioni bancarie senza valore

Panetta lancia l'allarme: protezionismo minaccia prosperità e pace. Serve un debito comune europeo
Il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, ha espresso forti preoccupazioni riguardo ai rischi del protezionismo, evidenziando come questa politica possa seriamente compromettere la prosperità globale e la pace internazionale. In una serie di dichiarazioni rilasciate recentemente, Visco ha sottolineato l'urgente necessità di un debito comune europeo per far fronte alle sfide economiche del momento. L'Italia, secondo Visco, sta mostrando segnali positivi, ma è fondamentale investire nell'innovazione per garantire uno sviluppo sostenibile e competitivo.
"Il protezionismo, con l'introduzione di dazi e barriere commerciali, rischia di ridurre il PIL globale di circa l'1%", ha avvertito Visco, tracciando uno scenario tutt'altro che roseo. "È essenziale promuovere un'integrazione economica più profonda e una maggiore cooperazione internazionale per superare le attuali difficoltà." L'appello del Governatore si concentra sulla necessità di un'Europa unita, capace di affrontare le sfide globali con una strategia comune e coordinata. Non solo un'Unione Monetaria, ma anche una maggiore solidarietà economica, con strumenti finanziari condivisi che possano attenuare gli shock e favorire la crescita.
Il tema delle fusioni bancarie è stato anch'esso affrontato da Visco, che ha sottolineato l'importanza di operare esclusivamente in un'ottica di creazione di valore. Nessuna operazione di consolidamento, quindi, deve essere guidata da motivazioni puramente speculativo-finanziarie, ma deve avere come obiettivo principale il miglioramento dei servizi offerti ai cittadini e il rafforzamento del sistema bancario nel suo complesso. Una prospettiva strategica di lungo termine, quindi, capace di garantire la stabilità del sistema e la sua capacità di sostenere la crescita economica.
Visco ha concluso il suo intervento ribadendo l'importanza di "mettere l'innovazione al centro" dello sviluppo economico italiano ed europeo. Solo attraverso investimenti significativi in ricerca e sviluppo, in tecnologie digitali e in capitale umano, sarà possibile affrontare le sfide del futuro e garantire un progresso economico inclusivo e sostenibile. L'innovazione, dunque, non come un optional ma come elemento cardine di una strategia di crescita capace di rendere l'Europa più competitiva sulla scena globale.
La posizione di Visco riflette una crescente consapevolezza, a livello internazionale, della necessità di una maggiore cooperazione e di una strategia economica più integrata per affrontare le sfide economiche e geopolitiche del XXI secolo. La sua chiamata all'azione è un monito a tutti i decisori politici, invitandoli a prioritizzare politiche economiche che promuovano la prosperità e la pace globale.
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