Stallo al Cnr: nomine bloccate, milioni persi ogni giorno.

Stallo al Cnr: nomine bloccate,  milioni persi ogni giorno.

CNR alla deriva: blocco totale, 3 milioni di euro persi al giorno

Un'emergenza silenziosa sta strangolando il più grande ente di ricerca italiano: il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Senza presidente né consiglio di amministrazione, l'ente si trova completamente bloccato, incapace di spendere i propri fondi, assumere personale precario e portare avanti progetti di ricerca di vitale importanza per il Paese. La situazione, denunciata da più parti, sta causando perdite stimate in tre milioni di euro al giorno.

La scadenza dei mandati dei vertici del CNR risale a diversi mesi fa, ma il governo non ha ancora provveduto a nominare i successori. Questa paralisi amministrativa sta avendo conseguenze devastanti: i progetti di ricerca sono fermi, le assunzioni di personale precario sono bloccate e i fondi stanziati, indispensabili per il funzionamento dell'ente e per il progresso scientifico italiano, restano congelati.

“Se ci fosse un’emergenza, nessuno avrebbe modo di intervenire”, afferma un ricercatore del CNR, sottolineando la gravità della situazione. La mancanza di una guida operativa impedisce di affrontare qualsiasi problema imprevisto, mettendo a rischio anni di lavoro e investimenti.

La comunità scientifica italiana è in allarme. La prolungata assenza di una governance efficace non solo compromette la capacità del CNR di svolgere la sua missione istituzionale, ma mina anche la credibilità del sistema di ricerca italiano a livello internazionale. La perdita di fiducia da parte della comunità scientifica internazionale potrebbe avere conseguenze a lungo termine, rendendo difficile attrarre talenti e finanziamenti.

La situazione richiede un intervento immediato da parte del governo. È necessario nominare al più presto il nuovo presidente e il consiglio di amministrazione del CNR, consentendo all'ente di tornare pienamente operativo e di riprendere le attività di ricerca fondamentali per lo sviluppo del Paese. Il ritardo sta costando caro all'Italia, non solo in termini economici, ma anche in termini di opportunità perdute nel campo della ricerca e dell'innovazione.

L'inazione del governo di fronte a questa crisi mette in discussione l'impegno dichiarato a favore della ricerca scientifica e del progresso tecnologico. La speranza è che si intervenga rapidamente per scongiurare danni irreparabili al CNR e al sistema della ricerca italiano nel suo complesso.

(31-05-2025 08:32)