Strage a Gaza: 24 morti in un centro aiuti, Israele conferma i suoi colpi

Strage a Gaza: Israele conferma i propri spari, ma parla di "individui sospetti"
Gaza, 7 ottobre 2023 - Nello stesso luogo teatro della strage di domenica scorsa, nuovi spari hanno colpito una folla di civili palestinesi, causando almeno 24 morti e decine di feriti. L'incidente, avvenuto in un centro di aiuti umanitari, si aggiunge al tragico bilancio del conflitto in corso. L'esercito israeliano (IDF) ha ammesso di aver aperto il fuoco, giustificandosi con la presenza di "individui sospetti che si stavano avvicinando alle nostre posizioni".
La dichiarazione dell'IDF è stata accolta con forti critiche da parte delle organizzazioni internazionali per i diritti umani. Testimonianze raccolte sul posto raccontano di civili inermi colpiti mentre cercavano assistenza e cibo. Le immagini diffuse sui social media mostrano scene di panico e disperazione, con corpi senza vita sparsi tra le macerie. L'assenza di un chiaro pericolo immediato per le forze israeliane rende ancora più grave la gravità dell'accaduto.
"È inaccettabile che in un centro di aiuti umanitari si verifichi una simile carneficina," dichiara un portavoce di Medici Senza Frontiere, che opera nella zona. "Chiediamo un'inchiesta internazionale indipendente e trasparente per accertare le responsabilità e garantire giustizia per le vittime."
L'incidente solleva serie preoccupazioni sulla proporzionalità e la legittimità dell'uso della forza da parte dell'esercito israeliano. La comunità internazionale, e in particolare le Nazioni Unite, stanno pressando per una de-escalation immediata del conflitto e per la protezione dei civili. La situazione a Gaza resta estremamente critica, con la popolazione che affronta una grave crisi umanitaria e un'emergenza sanitaria sempre più grave.
La mancanza di accesso per i soccorsi e la carenza di risorse mediche aggravano ulteriormente la situazione. Molte organizzazioni umanitarie denunciano difficoltà nell'operare a causa delle limitazioni imposte dal blocco israeliano. La ricostruzione di quanto accaduto è ostacolata dalla stessa situazione di conflitto: l'accesso alla zona è fortemente limitato e la raccolta di informazioni accurate e verificate risulta estremamente difficile.
La comunità internazionale deve agire con decisione per porre fine alle violenze e garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti fondamentali dei civili palestinesi. Il silenzio di fronte a simili crimini non è più tollerabile.
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