Bce: dazi Ue potrebbero costare 1% del Pil

Bce: dazi Ue potrebbero costare 1% del Pil

Allarme BCE: Dazi USA-UE, rischio -1% Pil

La Banca Centrale Europea lancia un allarme preoccupante sulle possibili conseguenze economiche di un fallimento del negoziato tra Stati Uniti e Unione Europea. Secondo fonti interne alla BCE, un'escalation delle tensioni commerciali, con l'introduzione di dazi doganali su larga scala, potrebbe far precipitare l'economia dell'Eurozona in una recessione più profonda del previsto. Si stima un impatto negativo sul Pil che potrebbe raggiungere addirittura l'1%.

La situazione è particolarmente delicata in questo momento di già forte incertezza economica globale. L'inflazione rimane elevata, sebbene in lieve calo, e la crescita economica appare fragile. L'introduzione di nuovi dazi, soprattutto su settori strategici come l'automotive o l'agroalimentare, rappresenterebbe un duro colpo per le imprese europee e avrebbe un impatto significativo sulle catene di approvvigionamento, già stressate dalle conseguenze della guerra in Ucraina e dalle problematiche legate alle forniture energetiche.

La BCE sottolinea la necessità di una soluzione diplomatica rapida e pragmatica. L'istituto monetario europeo sta monitorando attentamente l'evolversi della situazione e si prepara ad adattare le proprie strategie di politica monetaria in base alle necessità. Un'eventuale recessione più profonda richiederebbe infatti interventi più incisivi per sostenere l'economia e contrastare il rischio di una spirale deflazionistica.

Fonti interne alla BCE hanno confidato che la situazione è considerata "estremamente seria" e che si sta lavorando a stretto contatto con le istituzioni europee per cercare di evitare il peggio. L'obiettivo principale è quello di mantenere aperte le linee di dialogo e di trovare un compromesso che eviti l'imposizione di dazi reciproci che danneggerebbero entrambi i blocchi economici.

Il rischio di una guerra commerciale a tutti gli effetti è concreto. La BCE invita pertanto gli Stati Uniti e l'Unione Europea a dare priorità alla ricerca di una soluzione condivisa, ricordando che gli effetti negativi di una escalation protezionistica si ripercuoterebbero su entrambi i lati dell'Atlantico. Un'ulteriore complicazione è rappresentata dall'attuale clima geopolitico, con la guerra in Ucraina e le tensioni con la Cina che contribuiscono ad alimentare l'incertezza economica globale. La situazione, pertanto, richiede la massima attenzione e una risposta coordinata a livello internazionale.

L'impatto potenziale di un -1% sul PIL è un dato allarmante e sottolinea l'urgenza di trovare una soluzione diplomatica efficace nel più breve tempo possibile. Le conseguenze per le imprese, i lavoratori e le famiglie europee potrebbero essere devastanti.

(07-06-2025 13:36)