Unico corridoio umanitario a Gaza riattivato dal GHF

Unico corridoio umanitario a Gaza riattivato dal GHF

Gaza: Un solo punto-aiuti riapre, delusione per le ONG

Solo uno dei due punti di accesso per gli aiuti umanitari annunciati a Gaza ha riaperto, generando preoccupazione e delusione tra le organizzazioni non governative impegnate sul territorio. La notizia, diffusa nelle ultime ore, contrasta con le dichiarazioni ufficiali che prevedevano l'apertura di due accessi per facilitare la consegna di beni essenziali alla popolazione colpita dal blocco.

La situazione sul terreno rimane critica. Le scorte di cibo, medicine e materiali per la ricostruzione sono ancora insufficienti per far fronte alle necessità della popolazione, già provata da anni di conflitto e da una grave crisi economica. L'apertura di un solo punto-aiuti rallenta significativamente gli sforzi di soccorso, compromettendo la capacità di risposta alle emergenze e di garantire assistenza a chi ne ha più bisogno.

Le ONG denunciano la mancanza di trasparenza riguardo alle motivazioni che hanno portato alla mancata apertura del secondo punto di accesso, sollecitando le autorità competenti a fornire spiegazioni chiare e a garantire il libero accesso degli aiuti umanitari. L'inadeguatezza delle infrastrutture e la burocrazia complessa contribuiscono ad aggravare la situazione, rendendo difficile il trasporto e la distribuzione dei beni.

"È inaccettabile che solo un punto-aiuti sia operativo" ha dichiarato un portavoce di una importante organizzazione umanitaria internazionale, "la situazione richiede un impegno maggiore da parte di tutti gli attori coinvolti per garantire che gli aiuti raggiungano la popolazione in tempo utile. La vita di migliaia di persone è in gioco".

La comunità internazionale è chiamata a intensificare la pressione per garantire il rispetto del diritto internazionale umanitario e per assicurare un accesso rapido ed efficiente agli aiuti umanitari a Gaza. La situazione richiede una risposta immediata e coordinata, che vada oltre le dichiarazioni di intenti e si traduca in azioni concrete a supporto della popolazione palestinese.

Il rischio di una crisi umanitaria maggiore è reale se non si interviene con urgenza per sbloccare la situazione e garantire l'arrivo di aiuti sufficienti a soddisfare i bisogni essenziali. L'impegno di tutte le parti coinvolte è fondamentale per evitare che la popolazione di Gaza subisca ulteriori sofferenze. Seguiremo gli sviluppi della situazione e vi terremo aggiornati.

(08-06-2025 07:38)