Paragon accusa lo Stato: silenzio sullo spionaggio a Cancelleri

Paragon Accusa il Governo Italiano: “Sapere chi ha spiato Cancelleri era possibile”
L'azienda israeliana Paragon, produttrice del controverso spyware Pegasus, è intervenuta con forza nel dibattito italiano sull'utilizzo di software di sorveglianza. In una dichiarazione ufficiale rilasciata nelle scorse settimane, Paragon ha accusato il governo di non aver fatto abbastanza per identificare chi ha utilizzato Pegasus per spiare il senatore del Movimento 5 Stelle, Alessandro di Battista.
"Abbiamo fornito al governo italiano tutte le informazioni necessarie per identificare gli utilizzatori abusivi del nostro software", si legge nel comunicato. "È inaccettabile che, nonostante la nostra collaborazione, non sia stata fatta luce su chi ha spiato il senatore di Battista. Avevano gli strumenti per scoprirlo, ma hanno scelto di non farlo".
La dichiarazione di Paragon getta ulteriore benzina sul fuoco di una già infuocata controversia. Il caso di Battista, infatti, non è isolato. Numerosi esponenti politici e giornalisti italiani sono stati presumibilmente vittime di spionaggio tramite Pegasus, innescando un acceso dibattito sulle implicazioni per la privacy e la democrazia.
Paragon, pur ribadendo di non essere responsabile dell'utilizzo illegale del proprio software, si è detta pronta a collaborare pienamente con le autorità italiane per fare chiarezza sulla vicenda. L'azienda sottolinea di aver implementato misure di sicurezza avanzate per prevenire l'uso improprio di Pegasus, ma riconosce la necessità di una maggiore trasparenza e di un quadro normativo più rigoroso a livello internazionale per regolamentare l'utilizzo di tecnologie di sorveglianza.
La replica del governo italiano non si è fatta attendere. Il Ministro della Giustizia ha ribadito l'impegno del governo a fare luce su tutte le vicende di spionaggio, ma ha anche sottolineato la complessità delle indagini e la necessità di rispettare i percorsi giudiziari. La partita, dunque, è ancora aperta e l'intervento di Paragon promette di tenere alta l'attenzione mediatica sul delicato tema dello spionaggio digitale in Italia.
Intanto, l'opposizione continua a chiedere maggiori chiarimenti e a sollecitare una commissione d'inchiesta parlamentare per fare piena luce su questo intricato caso e sull'uso di Pegasus in Italia. Il dibattito pubblico, alimentato dalle accuse di Paragon, si prospetta ancora lungo e complesso.
La questione solleva interrogativi cruciali sul bilanciamento tra sicurezza nazionale e rispetto dei diritti fondamentali. La vicenda di Battista e le dichiarazioni di Paragon rappresentano un ulteriore monito sulla necessità di un dibattito pubblico serio e approfondito su questa delicata tematica.
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