Tre minorenni indagati a Milano per pianificazione online di aggressioni antisemite

Tre minorenni indagati a Milano per pianificazione online di aggressioni antisemite

Minori indagati per reati d'odio: spedizioni punitive online

Como e Milano sotto shock per l'indagine su un gruppo di minori coinvolti in un'organizzazione che progettava spedizioni punitive contro cittadini stranieri.

Un diciassettenne di Como è stato raggiunto da un provvedimento che gli vieta l'utilizzo di telefoni e computer. La misura cautelare, decisa dalla magistratura, segue l'inchiesta che ha portato alla luce un'organizzazione online che si macchiava di reati d'odio, pianificando vere e proprie aggressioni contro persone di origine straniera.

L'indagine, condotta dalle forze dell'ordine, ha rivelato un inquietante giro di chat in cui i minori si scambiavano messaggi di odio, antisemiti e razzisti, progettando azioni violente. Non solo messaggi di incitamento all'odio, ma anche piani concreti per attaccare e aggredire le loro vittime prescelte. Gli investigatori hanno scoperto, inoltre, collegamenti tra i minori e maggiorenni già indagati per reati analoghi. Questi ultimi avrebbero fornito supporto e incitamento ai ragazzi, fornendo consigli e istruzioni su come organizzare e mettere in atto le aggressioni.

Oltre al diciassettenne di Como, altri due giovani sono stati perquisiti. Le perquisizioni hanno permesso di recuperare ulteriore materiale probatorio che conferma le accuse. A Milano, un'inchiesta parallela ha portato all'indagine di altri tre minori, anch'essi coinvolti in attività online che promuovevano la violenza e l'odio. Anche in questo caso, si è riscontrata una forte componente antisemita nei messaggi scambiati tra i ragazzi.

L'allarme sociale è alto. Questi casi mettono in luce la crescente diffusione dell'odio online e la necessità di una maggiore attenzione e prevenzione. Le autorità stanno lavorando per contrastare questo fenomeno, anche attraverso iniziative di sensibilizzazione e campagne di educazione contro il cyberbullismo e i reati d'odio. È fondamentale, infatti, intervenire precocemente per contrastare l'emergere di ideologie pericolose e proteggere le vittime di questi crimini efferati.

La lotta contro l'odio online richiede un impegno collettivo: istituzioni, famiglie e società civile devono collaborare per creare un ambiente digitale più sicuro e inclusivo, dove la violenza e la discriminazione non abbiano spazio.

La gravità dei fatti emerge chiaramente: si tratta di giovani che, in un contesto digitale spesso poco sorvegliato, si sono lasciati condizionare da ideologie di odio, pianificando azioni concrete di violenza. La celerità delle indagini e i provvedimenti cautelari dimostrano la determinazione delle forze dell'ordine nel contrastare questa nuova forma di criminalità.

(10-06-2025 10:23)