LA: Le armi "non letali" della polizia durante le proteste

Proteste a Los Angeles: le "armi meno letali" della polizia sotto la lente
Le recenti proteste a Los Angeles hanno sollevato nuovamente il dibattito sull'uso delle cosiddette "armi meno letali" da parte delle forze dell'ordine. Questi strumenti, impiegati per controllare le manifestazioni e disperdere i manifestanti, pur mirando a infliggere un danno limitato, non sono privi di rischi e possono provocare conseguenze significative per la salute dei civili.
Tra le armi più comunemente utilizzate figurano i proiettili di gomma, spesso accusati di causare gravi lesioni agli occhi e altri danni permanenti. La loro imprevedibilità e la potenza del loro impatto, anche a distanza, destano preoccupazione tra attivisti per i diritti civili e operatori sanitari. Numerose testimonianze riportano casi di ferite importanti, compresi traumi cranici e cecità. La scelta della munizione, la distanza di sparo e la precisione del tiratore sono tutti fattori cruciali che influenzano la gravità dei danni.
Altri strumenti impiegati includono i gas lacrimogeni, che provocano irritazione agli occhi, alle vie respiratorie e alla pelle. Persone con problemi respiratori preesistenti rischiano conseguenze gravi, fino a vere e proprie emergenze mediche. Inoltre, l'esposizione al gas lacrimogeno può causare disorientamento e difficoltà respiratorie, rendendo difficile la fuga da situazioni pericolose.
Anche i grandi quantità di acqua ad alta pressione, spesso usati per disperdere folle numerose, possono causare ferite, ipotermia e traumi. L'impatto dell'acqua può essere particolarmente pericoloso se diretta contro persone anziane, bambini o persone con disabilità.
L'utilizzo di queste "armi meno letali" richiede una formazione specifica e un rigoroso protocollo operativo. E' fondamentale garantire che l'applicazione sia proporzionata alla minaccia e che vengano rispettati i diritti fondamentali dei manifestanti. La mancanza di trasparenza e la scarsa rendicontazione sull'uso di queste armi sono fattori che alimentano la sfiducia tra la polizia e la comunità. Un'indagine approfondita sulle modalità di impiego, sui protocolli di sicurezza e sulle conseguenze per la salute pubblica è necessaria per garantire che l'uso di queste armi sia responsabile ed etico.
Molte organizzazioni per i diritti civili chiedono maggiore trasparenza e una maggiore responsabilità da parte delle forze dell'ordine nell'utilizzo di queste armi, e auspicano l'adozione di protocolli più rigorosi e l'implementazione di sistemi di monitoraggio e controllo più efficaci. La sicurezza dei manifestanti e il rispetto dei diritti civili devono essere la priorità assoluta.
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