Raid israeliani su obiettivi iraniani: Netanyahu annuncia nuovi attacchi

Israele attacca l'Iran: lo stato d'emergenza e la dura risposta di Teheran
Una escalation senza precedenti nel Medio Oriente. L'annuncio del ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha gettato nel caos la situazione geopolitica: “Stato d'emergenza. Reagiranno con droni e missili”, ha dichiarato, confermando una serie di attacchi aerei senza precedenti contro obiettivi iraniani. Secondo fonti governative, l'operazione ha causato la morte di un comandante delle Guardie della Rivoluzione, di un alto ufficiale delle forze armate iraniane e di diversi scienziati nucleari.
Netanyahu: "Colpiti siti nucleari, andremo avanti per giorni". Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in una dichiarazione ufficiale trasmessa in diretta televisiva, ha confermato gli attacchi, specificando che sono stati colpiti diversi siti nucleari iraniani. “Questa è solo la prima fase di un'operazione che durerà diversi giorni”, ha aggiunto Netanyahu, sottolineando la determinazione di Israele a contrastare il programma nucleare iraniano.
La reazione di Teheran: Khamenei promette "dura punizione". L'Ayatollah Ali Khamenei, guida suprema dell'Iran, ha risposto con parole dure, promettendo una “dura punizione” per Israele. La minaccia è stata accompagnata da un'immediata mobilitazione delle forze armate iraniane, alimentando i timori di una escalation militare di vasta portata.
Gli Stati Uniti: "Nessun coinvolgimento". Il senatore Marco Rubio ha smentito qualsiasi coinvolgimento degli Stati Uniti nell'attacco israeliano. “Gli Stati Uniti non sono coinvolti in questa operazione”, ha affermato Rubio, ribadendo la posizione ufficiale dell'amministrazione americana. Tuttavia, la situazione resta estremamente tesa e la comunità internazionale segue con apprensione gli sviluppi.
Meloni convoca una riunione di governo d'urgenza. La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha convocato una riunione d'urgenza del governo per discutere la crisi in corso e coordinare la risposta italiana alla grave escalation. La situazione richiede una risposta internazionale coordinata per evitare un ulteriore peggioramento del conflitto e per garantire la stabilità regionale. La gravità dell'evento e le possibili conseguenze richiedono una stretta vigilanza e un'attenta analisi degli sviluppi futuri.
L'incertezza regna sovrana. La situazione è in continuo mutamento e gli sviluppi successivi sono imprevedibili. Le dichiarazioni di ambo le parti lasciano presagire una fase di alta tensione e possibili ritorsioni. Il mondo osserva con trepidazione le prossime ore, sperando in una de-escalation della crisi e nel ripristino della pace nella regione.
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