L'asse di Khamenei traballa: la sfida al popolo

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Khamenei sotto pressione: appello televisivo per placare le proteste

La Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, è intervenuta in televisione per affrontare la crescente ondata di malcontento popolare, promettendo una "risposta senza mezze misure" alle proteste che stanno scuotendo il Paese.

L'intervento, trasmesso ieri sera su tutti i principali canali televisivi iraniani, arriva dopo settimane di manifestazioni di piazza, innescate dalla morte di Mahsa Amini, avvenuta lo scorso settembre a seguito di un arresto da parte della polizia religiosa per "abbigliamento non conforme". Le proteste, inizialmente circoscritte a Teheran e ad altre grandi città, si sono diffuse in tutto il territorio nazionale, assumendo una dimensione sempre più ampia e articolata, che va oltre la semplice rivendicazione dei diritti delle donne.

Nel suo discorso, Khamenei ha riconosciuto l'esistenza di problemi economici e sociali, ma ha anche attribuito le proteste a forze esterne che cercano di destabilizzare il regime. Ha poi accusato gli Stati Uniti e Israele di fomentare le rivolte, pur non presentando prove concrete a sostegno delle sue affermazioni. "Difenderemo il popolo iraniano da queste forze malvagie", ha dichiarato la Guida Suprema, ribadendo la determinazione del governo a reprimere le manifestazioni.

Sorprendentemente, il Presidente russo Vladimir Putin ha offerto il suo sostegno a Khamenei e si è detto disponibile a mediare tra il governo iraniano e i manifestanti. In una dichiarazione rilasciata dal Cremlino, Putin ha espresso "preoccupazione" per la situazione in Iran e ha sottolineato l'importanza del dialogo per risolvere la crisi. L'offerta di mediazione di Putin, per quanto inaspettata, potrebbe riflettere l'interesse della Russia a mantenere stabili i rapporti con Teheran, in un momento di crescente tensione internazionale.

La situazione in Iran rimane tuttavia critica. Le autorità hanno reagito con durezza alle proteste, arrestando migliaia di manifestanti e ricorrendo a una repressione violenta che ha provocato numerose vittime. La promessa di Khamenei di una "risposta senza mezze misure" è interpretata da molti osservatori come un avvertimento di ulteriori azioni repressive. L'intervento televisivo della Guida Suprema, pur rappresentando un tentativo di ristabilire il controllo sulla situazione, non sembra aver placato la rabbia popolare, con le manifestazioni che continuano a registrarsi in diverse città del Paese.

Il futuro dell'Iran rimane incerto. Khamenei, con le spalle al muro, rischia di perdere il controllo della situazione e di vedere indebolito ulteriormente il suo potere. L'offerta di mediazione di Putin, sebbene benvenuta da alcuni, potrebbe essere interpretata come un'ulteriore pressione sul regime. La risposta della popolazione alle dichiarazioni di Khamenei e alle iniziative di Putin sarà cruciale per comprendere l'evoluzione della crisi nelle prossime settimane.

(14-06-2025 01:00)