Israele punta ai vertici iraniani: raid nel quartiere di Khamenei

Israele punta ai vertici iraniani: raid nel quartiere di Khamenei

Bersagliato il compound residenziale di Pezeshkian: Israele alza la posta in gioco?

Un attacco contro il compound residenziale del presidente del Parlamento iraniano, Mohammad Bagher Ghalibaf, e vicino alla residenza della Guida Suprema, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha scosso Teheran. L'episodio, avvenuto nelle scorse settimane, presenta inquietanti analogie con i precedenti blitz attribuiti a Israele contro figure chiave di Hezbollah, come Hassan Nasrallah. L'ombra del Mossad si allunga, alimentando timori di un'escalation del conflitto.


Secondo fonti di intelligence, l'attacco, seppur non confermato ufficialmente, avrebbe coinvolto droni o altri sistemi di precisione, colpendo obiettivi specifici all'interno del complesso residenziale. Sebbene non siano state riportate vittime, l'azione rappresenta una grave escalation della tensione geopolitica, portando la guerra per procura a un nuovo livello di audacia.


L'obiettivo principale sembrerebbe essere stato Ghalibaf, figura chiave del regime iraniano e stretto alleato di Khamenei. La vicinanza geografica dell'attacco alla residenza della Guida Suprema, però, non può essere ignorata e alimenta le speculazioni su una possibile intenzione di mandare un messaggio diretto anche all'Ayatollah.


L'operazione richiama alla mente i ripetuti tentativi di colpire Nasrallah nel corso degli anni, operazione sempre fallite. Questa volta però, la scelta di colpire un obiettivo così vicino al cuore del potere iraniano suggerisce una maggiore determinazione e capacità operativa. Si ipotizza che Israele stia cercando di mandare un chiaro messaggio di deterrenza all'Iran, limitandone l'influenza regionale e il supporto ai gruppi proxy come Hezbollah.


Le conseguenze di questo atto rimangono incerte. Teheran potrebbe reagire con rappresaglie, intensificando le proprie attività destabilizzanti nella regione o con attacchi cibernetici. La comunità internazionale osserva con apprensione l'evoluzione della situazione, temendo una spirale di violenza incontrollabile. La sfida ora è quella di evitare un'escalation incontrollata e trovare una soluzione diplomatica, anche se la finestra di opportunità per una de-escalation sembra restringersi progressivamente.


È fondamentale che la comunità internazionale attivi tutti i canali diplomatici per scongiurare un ulteriore peggioramento del conflitto e promuovere una soluzione pacifica alla crisi regionale. Il rischio di una guerra su vasta scala è reale e richiede un intervento immediato e coordinato.

(15-06-2025 01:00)