Tensione Israele-Iran: attacco a Natanz, Mosca teme escalation

Tensioni in Medio Oriente: Katz accusa Khamenei, Trump valuta emissari
La situazione in Medio Oriente si fa sempre più tesa. Le declarazioni del ministro israeliano di defensa, Yoav Katz, che accusa il guida supremo iraniano, Ayatollah Ali Khamenei, di poter ordinare la fine di Saddam Hussein, hanno infiammato gli spiriti. Katz, in un'intervista rilasciata a un medio israeliano, ha affermato che Khamenei è in grado di gestire direttamente le operazioni militari nella regione e che un suo ordine potrebbe avere conseguenze devastanti.
Queste declarazioni arrivano in un contesto già critico, con la continuazione del conflitto a Gaza. Il ministero della salute palestinese ha denunciato l'uccisione di 51 civili in attesa di aiuti a Khan Younis ad opera delle Forze di Defensa israeliane (IDF). L'Israele non ha ancora risposto a queste accuse.
Intanto, la situazione è seguita da vicino anche dagli Stati Uniti. Il presidente Trump sta valutando l'invio di due emissari, Witkoff e Vance, per cercare una "soluzione migliore del cessate il fuoco", come affermato in un comunicato della Casa Bianca.
Nella complessa scacchiera geopolitica del Medio Oriente, anche l'Iran è al centro dell'attenzione. L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha riportato un "impatto" sul sito di arricchimento di uranio di Natanz, senza fornire ulteriori dettagli. Il Cremlino, nella persona di un suo portavoce, ha definito la situazione una "escalation galoppante".
L'incertezza regna sovrana, e la possibilità di un ulteriore escalazione del conflitto preoccupa la comunità internazionale. Il mondo attende con ansia sviluppi futuri e l'evoluzione della situazione geopolitica nella regione.
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