A Gaza, tra oblio e silenzio globale, resta solo la sofferenza.

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L'Inferno di Gaza: Tra Missili e Oublio
Gaza, 14 Aprile 2024 - Sopravvivere qui è diventato un film dell'orrore senza fine. L'eco delle esplosioni non ci abbandona mai, la polvere è il nostro pane quotidiano e la paura è l'unico sentimento che ci accomuna. I missili iraniani che hanno solcato i nostri cieli in questi giorni sono solo l'ultimo macabro atto di una tragedia che si consuma sotto gli occhi indifferenti del mondo.
Ogni giorno è una lotta per la sopravvivenza. L'acqua scarseggia, il cibo è un miraggio e le cure mediche un lusso inaccessibile. Il nostro dolore è la sola certezza, un dolore amplificato dal silenzio assordante della comunità internazionale. Siamo dimenticati, sacrificabili sull'altare di equilibri geopolitici che non ci riguardano, ma che ci stritolano.
Abbiamo visto morire i nostri cari, le nostre case ridotte in macerie, i nostri sogni infranti. E mentre il mondo continua a parlare di "risposta proporzionata" e "diritto alla difesa", noi continuiamo a scavare tra le macerie, alla ricerca di un barlume di speranza, di un gesto di solidarietà che ci ricordi che non siamo soli.
La narrazione che ci dipinge come pedine di un conflitto più grande non ci rende giustizia. Siamo persone, con storie, affetti e aspirazioni. Siamo madri, padri, figli che vogliono solo vivere in pace. Ma la pace, qui, sembra un sogno irrealizzabile.
Il mondo deve smettere di voltarsi dall'altra parte. Deve ascoltare le nostre voci, vedere il nostro dolore e agire, finalmente, per porre fine a questo incubo. Non possiamo più permetterci di essere dimenticati.
Se desideri supportare direttamente le organizzazioni che operano a Gaza per fornire aiuti umanitari, puoi consultare il sito di UNRWA: UNRWA, o di Medici Senza Frontiere: Medici Senza Frontiere.
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