Guida Suprema iraniana sfida l'Occidente: "Nessuna resa, la fermezza è la nostra risposta".

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Iran: Khamenei rompe il silenzio, avverte gli USA e i "nemici"
Teheran - Dopo giorni di silenzio segnati da crescenti tensioni regionali, la Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, è apparsa pubblicamente per rispondere alle crescenti pressioni da Washington. In un discorso accorato trasmesso in diretta dalla televisione di stato, Khamenei ha lanciato un monito ai "nemici" del paese, avvertendoli di possibili "danni irreparabili" in caso di ulteriori aggressioni. Il discorso, carico di retorica nazionalista, è stato interpretato da molti analisti come un segnale di crescente frustrazione e determinazione da parte del regime iraniano.
Khamenei ha ribadito con forza che le minacce esterne sono "inutili" e che l'Iran "non si arrenderà mai" di fronte alle pressioni. Ha esortato il popolo iraniano a rimanere unito e a resistere alle cospirazioni straniere che mirano a destabilizzare il paese. Non ha specificato la natura delle ritorsioni, ma il tono della sua voce e le sue parole hanno lasciato intendere che l'Iran è pronto a rispondere con forza a qualsiasi attacco.
Nel frattempo, un alone di mistero avvolge un presunto volo del candidato riformista alle presidenziali, Masoud Pezeshkian, verso l'Oman. Fonti vicine alla campagna elettorale smentiscono categoricamente la notizia, definendola una "fake news" orchestrata per screditare il candidato. Tuttavia, persistono voci su un possibile incontro segreto con mediatori internazionali, alimentando speculazioni sul ruolo dell'Oman come possibile ponte tra Teheran e Washington.
Parallelamente, si segnala un aumento della repressione interna. Diverse ONG denunciano un'ondata di arresti e processi sommari contro attivisti, giornalisti e dissidenti. La polizia morale sembra aver intensificato i controlli, in particolare nei confronti delle donne, con nuove ondate di contestazioni per violazioni delle rigide norme sull'abbigliamento. La situazione interna appare quindi in forte contrasto con le affermazioni di Khamenei sulla presunta unità del popolo iraniano.
La situazione resta fluida e imprevedibile. L'escalation verbale tra Teheran e Washington, unita all'incertezza politica interna, potrebbe innescare una pericolosa spirale di eventi dalle conseguenze imprevedibili per l'intera regione. Osservatori internazionali chiedono un immediato intervento diplomatico per scongiurare il peggio e favorire un dialogo costruttivo tra le parti in conflitto.
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