Affare Massini, Pastore: "Urge una risposta unitaria, ora si proceda con gli appelli".

Caso Massini, la resa dei conti: parla Pastore, l'ex membro della commissione Mic
Roma - La decisione di declassare il Teatro della Toscana, diretto da Stefano Massini, continua a far discutere e agitare le acque del Ministero della Cultura. A seguito delle polemiche, e in segno di protesta contro la scelta che definisce "ingiusta e immotivata", un membro della commissione consultiva del Mic, il professor Antonio Pastore, ha rassegnato le proprie dimissioni. Abbiamo raggiunto il professor Pastore per capire le motivazioni di questa scelta radicale e quali saranno i prossimi passi.
"La mia decisione è irrevocabile", esordisce Pastore. "Non potevo più avallare un sistema che, a mio avviso, ha penalizzato ingiustamente un'istituzione culturale di grande valore come il Teatro della Toscana."BRIl professor Pastore non usa mezzi termini e punta il dito contro "una valutazione che non tiene conto della qualità artistica del lavoro svolto, dell'impegno profuso nella formazione del pubblico e nella valorizzazione dei giovani talenti".BRSottolinea come il Teatro della Toscana, sotto la direzione di Stefano Massini, abbia saputo creare un polo culturale dinamico e inclusivo, capace di attrarre un pubblico variegato e di promuovere un'immagine positiva del teatro italiano a livello nazionale e internazionale.
Alla domanda su quali saranno i prossimi passi, Pastore è chiaro: "Bisogna reagire tutti. Non possiamo restare in silenzio di fronte a un'ingiustizia così evidente."BRAnnuncia il sostegno a eventuali ricorsi legali che verranno presentati contro la decisione del Mic e invita "tutti gli operatori del settore, gli artisti, gli intellettuali e i cittadini a far sentire la propria voce."BR"È in gioco il futuro del teatro italiano e la sua capacità di innovare e di reinventarsi", conclude Pastore. "Non possiamo permettere che logiche burocratiche e politiche soffochino la creatività e l'impegno di chi lavora con passione per il bene della cultura."
Resta da vedere quali saranno le conseguenze di queste dimissioni e se la polemica sul declassamento del Teatro della Toscana porterà a una revisione delle procedure di valutazione da parte del Ministero della Cultura.
(