Da antennista al successo di "Teorema": il racconto doloroso di Marco Ferradini

Da antennista al successo di "Teorema": il racconto doloroso di Marco Ferradini

Marco Ferradini: "Teorema, un successo nato dal dolore. L'autotune? Una vergogna!"

Marco Ferradini, voce iconica degli anni Ottanta, si racconta in un'intervista esclusiva, tra i successi che hanno segnato la sua carriera e le delusioni che lo hanno forgiato. Un percorso artistico improntato sull'autenticità, lontano dalle sirene della modernità.

Dalla riparazione di antenne al palcoscenico: una parabola inaspettata, quella di Ferradini, che ha visto la sua vita cambiare radicalmente con il successo di "Teorema". Un brano che, come lui stesso rivela, nasce da un momento di profonda sofferenza: "L'ho scritta quando mia moglie mi ha lasciato. Ricordo ancora le sue parole, i suoi insulti. È stato un dolore immenso, ma anche un potente stimolo creativo".

Un'esperienza dolorosa che ha alimentato la sua arte, trasformando la sofferenza in musica. Un processo creativo che Ferradini descrive con passione, sottolineando l'importanza dell'artigianalità nella produzione musicale: "Io sono un artigiano delle emozioni. Credo nella musica autentica, nella capacità di trasmettere sentimenti veri, senza filtri. L'autotune è una vergogna, una maschera che nasconde la voce e l'anima dell'artista".

Nel corso dell'intervista, Ferradini ha anche parlato del suo rapporto con Gianni Bella, un altro grande nome della musica italiana, con cui ha condiviso momenti importanti della sua carriera: "Con Gianni ho un legame profondo, un'amicizia che va oltre la musica. Abbiamo condiviso palcoscenici, emozioni, momenti di vita. E' un artista di grande talento, un maestro".

Ferradini, dunque, non si limita a ricordare i suoi successi, ma si apre anche sulle criticità del panorama musicale contemporaneo, esprimendo apertamente il suo dissenso per l'eccessivo utilizzo di tecnologie che, a suo avviso, snaturano l'arte musicale: "Oggi si tende a omologare tutto, a inseguire il suono perfetto, asettico. Ma la musica è imperfetta, è viva, è emozione". Un messaggio forte e chiaro, quello di un artista che ha scelto di rimanere fedele a se stesso, alla sua arte e alla sua visione della musica. Una scelta che lo rende, ancora oggi, un punto di riferimento per chi ama la musica vera, quella che arriva dritta al cuore.

L'artista ha concluso l'intervista con un sorriso, parlando dei suoi progetti futuri e della sua continua voglia di creare, di emozionare, di lasciare un segno indelebile nella storia della musica italiana. Un artista che, nonostante il tempo trascorso, continua a brillare di luce propria, un faro di autenticità nel mare magnum della musica contemporanea.

(20-06-2025 05:00)