Mercati azionari: guerra e protezionismo frenano la crescita, ma gli investimenti militari la sostengono (20 giugno)

Casa Bianca indecisa su Iran, dazi canadesi e Wall Street riapre: la crescita mondiale a rischio
Una settimana di alta tensione sui mercati internazionali. Mentre la Casa Bianca si trova ancora a dibattere sull'eventuale intervento militare in Iran, il Premier canadese Justin Trudeau ha annunciato un aumento delle tariffe su acciaio e alluminio provenienti dagli Stati Uniti, alimentando ulteriormente le preoccupazioni per una possibile escalation delle tensioni commerciali globali. Wall Street, dopo un giorno di chiusura per festività, ha riaperto oggi, 20 giugno, mostrando una certa volatilità in risposta a questi eventi.
La situazione in Iran è particolarmente delicata. Due settimane di riflessioni all'interno dell'amministrazione Biden non hanno ancora portato a una decisione definitiva sull'intervento militare, con le conseguenze geopolitiche ed economiche di una tale scelta che pesano in modo significativo sulle decisioni. La situazione richiede un'analisi attenta e cauta, considerando le implicazioni a livello globale.
Nel frattempo, il fronte commerciale si fa altrettanto turbolento. L'aumento delle tariffe da parte del Canada rappresenta un duro colpo per le aziende americane del settore, e potrebbe innescare una nuova spirale protezionistica. Questa decisione di Trudeau segue un lungo periodo di tensioni commerciali tra i due paesi, che si erano acuite con l'amministrazione Trump. La situazione è particolarmente complessa in quanto potrebbe portare ad ulteriori ritorsioni da parte degli Stati Uniti, aggravando le difficoltà per le economie coinvolte.
Nonostante le nubi all'orizzonte, alcuni economisti ritengono che gli investimenti in difesa potrebbero sostenere la crescita del PIL, almeno nel breve termine. Gli Stati Uniti, in particolare, potrebbero beneficiare di un aumento della spesa militare in risposta alle tensioni internazionali. Tuttavia, si tratta di una crescita di tipo particolare, che non tiene conto dei costi sociali ed economici di un eventuale conflitto.
Gli analisti prevedono un impatto negativo sulla crescita globale, sia a causa di una possibile guerra in Iran sia a causa dell'aumento dei dazi. L'incertezza politica e commerciale sta già creando un clima di sfiducia nei mercati, con possibili ripercussioni negative sugli investimenti e sulla crescita economica a livello mondiale. La situazione richiede una maggiore cooperazione internazionale per evitare una spirale negativa che potrebbe avere conseguenze devastanti sull'economia globale. La stabilità geopolitica è, infatti, fondamentale per una crescita sostenibile e inclusiva.
Il monitoraggio degli eventi dei prossimi giorni sarà fondamentale per valutare l'evolversi della situazione e le sue possibili ripercussioni sui mercati finanziari e sull'economia globale.
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