Scandalo Massini, Pastore: "È il momento della risposta collettiva, pronti a impugnare la sentenza".

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Caso Massini, la protesta continua: parla Pastore, ex membro della commissione Mic
Le dimissioni di Andrea Pastore dalla commissione consultiva per il teatro del Ministero della Cultura, a seguito della decisione di declassare il Teatro della Toscana diretto da Stefano Massini, continuano a far discutere. Abbiamo raggiunto telefonicamente Pastore per capire meglio le ragioni di questa scelta e quali sviluppi si prospettano.
"Le motivazioni sono semplici," esordisce Pastore con tono determinato. "Non potevo restare in silenzio di fronte a una decisione che ritengo profondamente ingiusta e dannosa per il panorama teatrale italiano. Declassare il Teatro della Toscana significa sminuire il lavoro di anni, la qualità della programmazione, l'impegno nella formazione e nella promozione del teatro contemporaneo."
Pastore sottolinea come la decisione sia stata presa senza una motivazione valida e trasparente. "Non sono state fornite ragioni oggettive e convincenti. Si parla di criteri di valutazione, ma la verità è che il Teatro della Toscana ha sempre rispettato e superato gli standard richiesti. Dietro questa decisione vedo una volontà politica di colpire un'istituzione culturale che, evidentemente, non è gradita a qualcuno."
L'ex membro della commissione Mic non si tira indietro e invita a una reazione corale. "Bisogna reagire tutti: artisti, operatori, pubblico. Non possiamo permettere che il teatro venga svilito in questo modo. È necessario fare sentire la nostra voce e chiedere al Ministero di rivedere questa decisione."
Pastore annuncia inoltre che si sta valutando la possibilità di presentare ricorsi legali. "Stiamo studiando la situazione con i nostri legali per capire quali strumenti abbiamo a disposizione per impugnare questa decisione. Non ci fermeremo e faremo tutto il possibile per tutelare il Teatro della Toscana e la sua importanza per la cultura italiana."
La vicenda Massini continua quindi ad animare il dibattito sul futuro del teatro in Italia, con Pastore in prima linea nella battaglia per la difesa di un'istituzione culturale considerata un'eccellenza nel settore.
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