Teheran: No a negoziati finché dura l'aggressione israeliana

Iran: Araghchi a Ginevra, ma le trattative nucleari dipendono da Israele
Il Ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, è atteso a Ginevra per un incontro con alcuni omologhi europei. L'appuntamento, di cui non sono ancora stati resi noti i dettagli ufficiali, è stato confermato da fonti diplomatiche. Tuttavia, una netta condizione è stata posta da Teheran per la ripresa dei negoziati sul programma nucleare: la cessazione delle azioni militari israeliane contro obiettivi iraniani."Non ci saranno colloqui finché Israele continuerà le sue aggressioni", ha dichiarato in una recente intervista il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, ribadendo la posizione ufficiale del governo. Questa dichiarazione rappresenta un'ulteriore complicazione nel già intricato percorso volto a raggiungere un accordo sul programma nucleare iraniano.
La comunità internazionale guarda con apprensione all'evolversi della situazione, consapevole della delicatezza del momento e delle potenziali conseguenze di una ulteriore escalation del conflitto. L'incontro di Ginevra rappresenta dunque un'occasione cruciale per valutare la volontà di Teheran di tornare al tavolo negoziale e per capire se le condizioni poste dall'Iran siano effettivamente superabili.
L'attenzione si concentra, pertanto, sull'atteggiamento di Israele, le cui azioni militari in territorio iraniano, anche se non ufficialmente rivendicate, hanno ripetutamente sollevato la tensione negli ultimi mesi. La possibilità di una de-escalation, e quindi la ripresa dei colloqui, dipenderà fortemente dalla capacità delle parti coinvolte di trovare un terreno comune per superare lo stallo attuale.
Il futuro del programma nucleare iraniano, e la stabilità della regione, appaiono strettamente legati alla risoluzione di questa delicata questione geopolitica. L'incontro a Ginevra, seppure non possa essere considerato una soluzione immediata, rappresenta un primo passo, un tentativo di aprire un dialogo che potrebbe portare a una svolta decisiva. Resta da vedere se le parti riusciranno a trovare un punto d'incontro e a riprendere un percorso negoziale costruttivo. La posta in gioco, come è evidente, è estremamente alta.
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