Tensione Israele-Iran: Macron propone a Ginevra un negoziato europeo

Teheran irremovibile: "Nessun negoziato con Israele fino alla cessazione degli attacchi"
Ginevra, – La tensione tra Iran e Israele è ai massimi livelli dopo l'attacco missilistico iraniano su Beer Sheva che ha causato ingenti danni. Il ministro degli Esteri iraniano, Araghchi, si trova oggi a Ginevra per incontri cruciali con i ministri degli Esteri di Gran Bretagna, Francia e Germania, oltre che con la premier estone Kaja Kallas. Teheran mantiene una posizione intransigente: "Nessun negoziato sarà possibile finché Israele continuerà le sue aggressioni sul nostro territorio", ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri iraniano.
L'incontro a Ginevra, secondo quanto dichiarato dal presidente francese Emmanuel Macron, rappresenta un tentativo europeo di riaprire un canale di dialogo con l'Iran. "Abbiamo presentato un'offerta di negoziato, sperando in una de-escalation della situazione," ha affermato Macron in una breve dichiarazione rilasciata a Parigi. L'offerta, i cui dettagli non sono stati resi pubblici, sembra però destinata a rimanere lettera morta, data la ferma posizione di Teheran.
Nel frattempo, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha confermato i danni subiti da alcuni edifici chiave del reattore di Arak a seguito di un'azione militare attribuita all'IDF israeliana. L'Aiea ha espresso "profonda preoccupazione" per l'incidente, sottolineando il rischio di un'escalation del conflitto. La gravità dei danni al reattore non è ancora stata completamente chiarita, ma fonti diplomatiche parlano di un'interruzione significativa delle attività.
La distruzione a Beer Sheva è stata descritta come "devastatrice" dai media israeliani. Le immagini diffuse mostrano edifici crollati e strade devastate. Il bilancio delle vittime non è ancora definitivo, ma si temono numerose perdite. Israele, dal canto suo, ha condannato l'attacco iraniano definendolo "un atto di aggressione inaccettabile" e ha promesso una risposta adeguata. La situazione rimane estremamente tesa, con il rischio concreto di un'ulteriore escalation del conflitto.
Il mondo guarda con apprensione agli sviluppi della crisi, temendo un'ulteriore destabilizzazione della regione. La posizione ferma di Teheran rende difficile prevedere una soluzione diplomatica a breve termine. Le prossime ore saranno cruciali per capire se l'offerta europea riuscirà a smuovere le acque o se, invece, si andrà verso un ulteriore inasprimento delle tensioni.
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