Iran: Ventaglio di guerra e l'ombra di Trump, con un appello al "Grande Iran".
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Escalation in Medio Oriente: "Martello di Mezzanotte" colpisce il programma nucleare iraniano
Teheran minimizza i danni, Mosca accusa Washington di irresponsabilità, mentre la Cina condanna i raid. L'inviato iraniano Araghchi atteso a Mosca per colloqui urgenti con Putin.
Il Pentagono ha rilasciato una dichiarazione sconvolgente, affermando che l'operazione "Martello di Mezzanotte" ha "devastato" il programma nucleare iraniano. I dettagli specifici dell'operazione rimangono avvolti nel segreto, ma fonti interne al Dipartimento della Difesa suggeriscono che si sia trattato di un attacco mirato con l'obiettivo di neutralizzare infrastrutture chiave.
La risposta da Teheran è stata cauta. Un portavoce del governo iraniano ha dichiarato che il sito di Fordow "non ha subito gravi danni", descrivendo l'attacco come un "atto di aggressione ingiustificato". Tuttavia, osservatori internazionali sollevano dubbi sulla veridicità di queste affermazioni, citando possibili restrizioni all'accesso all'area da parte di ispettori internazionali.
La reazione internazionale è stata immediata e polarizzata. Mosca ha condannato l'azione americana, definendola "irresponsabile" e accusando Washington di "esacerbare pericolosamente le tensioni regionali". Il Ministero degli Esteri russo ha inoltre annunciato che ospiterà colloqui urgenti con l'inviato iraniano, Araghchi, domani, per discutere la crisi. La Cina si è unita al coro di condanna, esortando tutte le parti alla moderazione e al dialogo.
Alcuni media internazionali riportano che Washington avrebbe avvisato Teheran degli attacchi imminenti attraverso canali indiretti, una mossa interpretata da alcuni come un tentativo di limitare le vittime civili e prevenire un'escalation incontrollata.
In questo clima di crescente tensione, l'ex Presidente Trump è tornato a farsi sentire, aprendo alla possibilità di un cambio di regime in Iran e lanciando lo slogan "Make Iran great again". La sua dichiarazione ha ulteriormente alimentato la speculazione sul futuro politico del paese e sul ruolo degli Stati Uniti nella regione.
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