Ustica: La ricerca di verità e giustizia, un dovere verso le vittime, i loro cari e l'Italia intera.
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Ustica, 45 anni dopo: la ricerca di verità e giustizia non si ferma
Forlì - Sono passati 45 anni dalla tragica notte del 27 giugno 1980, quando il DC9 Itavia precipitò nel Mar Tirreno, nei pressi di Ustica, portando con sé la vita di 81 persone. Il mistero che avvolge quella notte è ancora fitto, e il desiderio di verità e giustizia è più vivo che mai nei familiari delle vittime.
Francesco Rossi ha incontrato Stefano Filippi, nella sua casa di Forlì. Filippi aveva solo pochi anni quando perse suo padre in quella terribile strage. Un dolore che lo accompagna da sempre e che alimenta la sua instancabile ricerca della verità. BR "Per noi familiari, Ustica è una ferita sempre aperta," confessa Stefano Filippi con la voce rotta dall'emozione. BR "Non possiamo e non dobbiamo dimenticare le vittime, ma soprattutto abbiamo il diritto di sapere cosa è realmente accaduto quella notte."
La battaglia di Stefano Filippi e degli altri familiari non è solo una questione personale, ma riguarda l'intera nazione. BR "La verità su Ustica è un dovere morale verso le vittime e verso tutti gli italiani. BR Abbiamo bisogno di risposte chiare e definitive, per poter finalmente voltare pagina," afferma con determinazione.
Negli anni, si sono susseguite inchieste, processi e perizie, ma la verità rimane ancora sfuggente. BR Le ipotesi sulle cause della strage sono molteplici, dal missile all'esplosione interna, ma nessuna ha mai trovato una conferma definitiva. BR Stefano Filippi, insieme alle altre associazioni dei familiari, continua a chiedere che vengano desecretati tutti i documenti relativi alla vicenda, affinché si possa fare piena luce su quanto accaduto.
La memoria delle vittime di Ustica è un patrimonio di tutti, un monito a non dimenticare mai le tragedie del passato e a battersi sempre per la verità e la giustizia.
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