Garlasco, il caso si riapre: caccia a nuove impronte sulla scena del crimine.

Garlasco, il caso si riapre: caccia a nuove impronte sulla scena del crimine.

Delitto di Garlasco, la Procura torna a indagare: caccia alle impronte latenti su Estathé e sacchetti

Pavia - Il caso del delitto di Garlasco, che ha scosso l'opinione pubblica nel 2007, torna a far parlare di sé. A distanza di anni dalla condanna definitiva, la Procura di Pavia ha richiesto al Tribunale nuove analisi su reperti cruciali. L'obiettivo è chiaro: scovare eventuali impronte digitali latenti che potrebbero riaprire uno dei capitoli più controversi della cronaca nera italiana.

L'attenzione degli inquirenti si concentra in particolare su quattro elementi: un'etichetta in carta arancione di Estathé, un sacchetto della spazzatura, un sacchetto di biscotti e uno di cereali. Questi oggetti, repertati all'epoca dei fatti, non avevano fornito risultati decisivi con le tecniche investigative disponibili al tempo.

Le nuove tecnologie, tuttavia, offrono oggi strumenti più sofisticati per l'analisi delle impronte digitali, anche quelle più labili e difficili da individuare. La Procura, guidata dal desiderio di non lasciare nulla di intentato, spera che queste nuove indagini possano portare alla luce elementi inediti e, magari, fornire una nuova prospettiva su quanto accaduto.

La decisione di riaprire il caso, seppur in modo mirato e circoscritto, dimostra la volontà di non archiviare definitivamente una vicenda che presenta ancora zone d'ombra. Resta da vedere se queste nuove analisi porteranno a risultati concreti o se, ancora una volta, il delitto di Garlasco rimarrà avvolto nel mistero. Il Tribunale dovrà ora valutare la richiesta della Procura e decidere se autorizzare le nuove indagini. La comunità di Garlasco attende con ansia l'esito di questa nuova fase investigativa.

Seguiranno aggiornamenti.

(28-06-2025 09:36)