Prato: Smuggling di cellulari e stupefacenti in carcere, coinvolti sia agenti che reclusi.

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Scandalo al Carcere di Prato: Mafia, Droga e Cellulari Oltre le Sbarre
Prato, [data odierna] - Un'indagine della Procura di Prato ha svelato un sistema inquietante di privilegi e illegalità all'interno del carcere di massima sicurezza della città. Nonostante le rigide misure di controllo, detenuti legati ad associazioni mafiose, anche con ruoli apicali, sembrerebbe godessero di una sorprendente libertà di movimento all'interno del reparto, con la complicità, presunta, di alcuni agenti penitenziari.
Le accuse sono pesanti: introduzione e spaccio di sostanze stupefacenti, possesso di telefoni cellulari e una gestione del potere all'interno delle celle che ricorda, pericolosamente, dinamiche esterne al contesto carcerario.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i cellulari e la droga venivano introdotti nell'istituto penitenziario attraverso metodi ingegnosi, ma non certo sofisticati: fionde e lanci di palloni dall'esterno. Un sistema che, data la presunta collaborazione interna, risultava particolarmente efficace.BR
L'inchiesta è ancora in corso e vede coinvolti sia detenuti che agenti penitenziari. Si ipotizzano reati che vanno dall'associazione a delinquere, al traffico di droga, fino all'abuso d'ufficio e alla corruzione.BR Le autorità inquirenti stanno cercando di ricostruire l'intera filiera del traffico illecito e di individuare tutti i responsabili, sia all'interno che all'esterno del carcere.
Questo scandalo solleva interrogativi preoccupanti sull'efficacia dei controlli all'interno delle carceri di massima sicurezza e sulla necessità di rafforzare i meccanismi di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata anche dietro le sbarre.
La vicenda ha scosso profondamente l'opinione pubblica pratese e riapre il dibattito sulla gestione del sistema penitenziario italiano.
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