Prato: traffico illecito in carcere, cellulari e stupefacenti introdotti con metodi ingegnosi. Sotto inchiesta guardie e reclusi.
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Scandalo al Carcere di Prato: Mafia, Droga e Cellulari Oltre le Sbarre
Un'indagine scuote il carcere di Prato, portando alla luce un sistema di presunti privilegi e traffici illeciti all'interno della struttura di Alta Sicurezza. BR L'inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica, ipotizza la presenza di una rete consolidata che consentiva ai detenuti, anche quelli legati ad organizzazioni mafiose e con ruoli apicali, di aggirare i rigidi controlli. BR
Sembrerebbe che i reclusi godessero di una sorprendente libertà di movimento all'interno del reparto, una circostanza che, di per sé, desta notevoli perplessità in merito all'efficacia delle misure di sicurezza. BR Ma lo scenario si fa ancora più allarmante se si considera che, secondo le accuse, all'interno del carcere circolavano illegalmente telefoni cellulari e sostanze stupefacenti. BR
Il metodo utilizzato per introdurre questi oggetti proibiti era tutt'altro che sofisticato: fionde e palloni. BR Con questi strumenti, complici esterni avrebbero lanciato oltre le mura perimetrali cellulari e droga, che poi venivano recuperati dai detenuti all'interno. BR Un sistema tanto semplice quanto efficace, che ha permesso di eludere i controlli per un periodo di tempo non ancora definito.
Al momento, l'indagine coinvolge sia agenti penitenziari che detenuti. Si cerca di accertare il livello di coinvolgimento di ciascuno e di individuare eventuali responsabilità individuali e di sistema. BR La Procura ha disposto una serie di perquisizioni e sequestri all'interno del carcere, alla ricerca di ulteriori elementi di prova. BR
Questo episodio solleva interrogativi inquietanti sull'efficacia dei controlli nelle carceri di massima sicurezza e sulla necessità di rafforzare le misure di prevenzione per contrastare il crimine organizzato anche dietro le sbarre. BR Le prossime settimane saranno cruciali per fare luce su questa vicenda e individuare tutti i responsabili.
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