Budapest Pride: tensione e contestazioni. Gruppi ultracattolici in protesta contro la parata LGBTQ+.

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Budapest Pride: Schlein e Leoni contro il divieto di Orban. L'Italia si mobilita.
Oggi l'Ungheria è teatro di forti tensioni. Il Budapest Pride, duramente contestato e in parte vietato dal governo di Viktor Orban, ha scatenato un'ondata di proteste e reazioni a livello internazionale. In Italia, la segretaria del PD, Elly Schlein, ha espresso la sua ferma condanna: “Non si può vietare l’amore per legge. È un principio fondamentale che va difeso contro ogni deriva autoritaria”.
BRAnche il giovane esponente di Forza Italia, Leoni, ha preso posizione, definendo il divieto "osceno e antidemocratico". "Un attacco diretto ai diritti civili che non possiamo tollerare."
BRMentre a Budapest si consumavano scontri e manifestazioni, in Italia si sono svolti sei cortei in contemporanea, da Milano a Bologna, in segno di solidarietà con la comunità LGBTQIA+ ungherese. Migliaia di persone hanno sfilato pacificamente, rivendicando il diritto all'uguaglianza e alla libertà.
BRParallelamente, gruppi di integralisti cattolici si sono riuniti in piazza, contestando il Pride e ribadendo la loro posizione sull'omosessualità. "L'omosessualità è peccato," hanno affermato alcuni manifestanti, creando un clima di ulteriore tensione.
BRLa situazione resta delicata e la mobilitazione internazionale continua. L'eco del Budapest Pride risuona forte, alimentando il dibattito sui diritti civili e sulla democrazia in Europa.
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