**Terzi Partiti USA: Una Promessa Incompiuta.**

**Terzi Partiti USA: Una Promessa Incompiuta.**

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La Sfida Impossibile: Perché i Terzi Partiti Faticano a Sfondare negli USA

Washington D.C. - Negli Stati Uniti, il duopolio Democratico-Repubblicano sembra una fortezza inespugnabile. Quest'anno, come in molti altri, l'attenzione mediatica si concentra quasi esclusivamente sui candidati di questi due partiti principali. Ma cosa succede ai terzi partiti? Possono davvero sperare di competere, o sono destinati a rimanere ai margini del dibattito politico?

L'ultima volta che un candidato non Repubblicano e non Democratico ha ottenuto voti elettorali risale al lontano 1968, quando George Wallace, candidato indipendente con una piattaforma segregazionista, conquistò 46 Grandi Elettori. Un'anomalia storica, figlia di un'epoca di profonde divisioni sociali e politiche.

Oggi, la situazione non è molto diversa. Nonostante il malcontento popolare verso i partiti tradizionali, la strada per un terzo partito rimane irta di ostacoli. Il sistema elettorale americano, con il suo principio del "winner-take-all" (chi vince prende tutto) in quasi tutti gli stati, favorisce enormemente i partiti più grandi, che possono contare su risorse finanziarie e una rete di sostegno consolidata.

"È estremamente difficile per un terzo partito farsi sentire in un panorama così polarizzato," afferma la professoressa Eleanor Roberts, politologa presso la George Washington University. "La gente tende a votare per 'il male minore', scegliendo tra i due candidati principali piuttosto che 'sprecare' il voto per un outsider."

Quest'anno, diversi candidati di terzi partiti si sono presentati alle elezioni. Tra questi, citiamo il candidato del Partito Libertario, Chase Oliver, e il candidato indipendente Robert F. Kennedy Jr., che pur attirando una certa attenzione mediatica, hanno difficoltà a superare la soglia del 5% necessaria per accedere ai finanziamenti pubblici e ai dibattiti televisivi nazionali.

Ma perché i terzi partiti continuano a provarci? "Perché crediamo che il sistema abbia bisogno di una scossa," spiega un portavoce della campagna di Oliver. "I Democratici e i Repubblicani sono troppo simili su molte questioni, e non rappresentano le esigenze di tutti gli americani. Noi offriamo un'alternativa reale, con idee nuove e una visione diversa per il futuro del paese."

La strada è lunga e difficile, ma i sostenitori dei terzi partiti non si arrendono. Sanno che cambiare il sistema richiede tempo, impegno e una forte volontà di superare gli ostacoli. Resta da vedere se, un giorno, riusciranno a infrangere il dominio dei due partiti principali e a conquistare un posto di rilievo nel panorama politico americano.

Articolo di Marco Rossi, L'Opinione Americana

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(07-07-2025 06:45)