Gaza: raid su campo profughi, bilancio di vittime in crescita.

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TEHERAN ALZA LA VOCE: "IL NUCLEARE È QUESTIONE DI ORGOGLIO NAZIONALE"
Teheran, Iran - La tensione nel Medio Oriente raggiunge nuovi picchi. Il governo iraniano ha ribadito con fermezza che il suo programma nucleare rappresenta una questione di orgoglio nazionale, chiudendo per il momento la porta a colloqui diretti con gli Stati Uniti. Questa dichiarazione arriva in un momento di crescente incertezza regionale, segnato da accuse reciproche e escalation verbali.
L'ex Presidente Trump ha rilasciato dichiarazioni che prefigurano la possibilità di un nuovo attacco agli impianti nucleari iraniani, alimentando ulteriormente il clima di paura e instabilità.
Nel frattempo, Amnesty International ha richiesto un'indagine approfondita su quello che definisce un possibile "crimine di guerra" in seguito ai bombardamenti israeliani sul carcere di Evin a Teheran. L'organizzazione umanitaria sottolinea la necessità di accertare le responsabilità e garantire giustizia per le vittime.
Sul fronte Israele-Hamas, le notizie sono drammatiche. Secondo fonti locali, carri armati israeliani avrebbero aperto il fuoco contro tende che ospitavano sfollati, causando la morte di almeno 13 persone. Questo incidente ha sollevato un'ondata di condanna internazionale e alimentato le richieste di un immediato cessate il fuoco. La situazione umanitaria nella regione è sempre più critica, con centinaia di migliaia di persone sfollate e crescenti difficoltà di accesso ai beni di prima necessità.
La complessità del quadro mediorientale rende difficile prevedere gli sviluppi futuri. La determinazione di Teheran sul programma nucleare, le minacce di Trump e le accuse di crimini di guerra contribuiscono a un contesto estremamente volatile, che richiede un'azione diplomatica urgente e concertata da parte della comunità internazionale.
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