Striscia di Gaza: raid israeliano su campo profughi, bilancio tragico.
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Teheran alza la voce: "Nucleare è orgoglio nazionale", porte chiuse agli USA
TEHERAN - La tensione in Medio Oriente raggiunge livelli critici. Mentre infuria il conflitto tra Israele e Hamas, l'Iran ribadisce con forza la propria posizione sul programma nucleare, definendolo una "questione di orgoglio nazionale". La dichiarazione giunge in un momento delicato, con rinnovate preoccupazioni internazionali sulla potenziale capacità di Teheran di sviluppare armi atomiche. BR
Fonti governative iraniane hanno confermato la chiusura, per ora, a colloqui diretti con gli Stati Uniti, alimentando ulteriormente i timori di un'escalation. La decisione sembra una risposta alle continue pressioni e alle sanzioni imposte dall'Occidente. BR
L'ex presidente Trump, in una recente intervista, ha dichiarato che gli Stati Uniti sarebbero "pronti a colpire nuovamente impianti nucleari in Iran", qualora lo ritenessero necessario. L'affermazione, per quanto controversa, riflette la persistente diffidenza di una parte dell'establishment americano nei confronti del programma nucleare iraniano. BR
Parallelamente, Amnesty International ha chiesto un'indagine internazionale per un presunto "crimine di guerra" a seguito dei bombardamenti israeliani sul carcere di Evin a Teheran. L'organizzazione sostiene che l'attacco, avvenuto in un contesto già teso, merita una risposta chiara e indipendente. BR
La situazione nella Striscia di Gaza rimane drammatica. Secondo testimonianze oculari e diverse fonti giornalistiche internazionali, carri armati israeliani avrebbero sparato contro tende dove dormivano sfollati palestinesi, causando la morte di almeno 13 persone, tra cui donne e bambini. Un episodio che alimenta ulteriormente la spirale di violenza e il dolore di una popolazione già stremata. BRApprofondimento sulla situazione a GazaBRLa regione resta una polveriera pronta ad esplodere, con conseguenze imprevedibili per la stabilità globale.
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