Ecco un titolo alternativo: "Fascismo e "comunismo": quando Mieli sbanda e la sinistra si agita."

```html
Anni di Piombo: Riavvolgere il Nastro o Riaprire Ferite?
BRIl dibattito innescato da Paolo Mieli, ex direttore del Corriere della Sera, sulla complessa e dolorosa stagione degli Anni di Piombo continua a infiammare il panorama culturale e politico italiano. Al centro della discussione: la necessità, o meno, di equiparare la responsabilità delle stragi fasciste a quella, presunta o accertata, di gruppi armati di estrema sinistra.BRMieli, nel suo intervento, ha sollevato dubbi sulla narrazione prevalente, invitando a considerare anche le "ombre" e le "zone grigie" di quegli anni, includendo episodi di violenza attribuiti a frange comuniste. Questa posizione ha immediatamente scatenato reazioni veementi.BRLe accuse di "revisionismo" e "perfidia" non si sono fatte attendere. Esponenti della sinistra hanno criticato aspramente Mieli, accusandolo di voler minimizzare la matrice neofascista di attentati come Piazza Fontana e la strage di Bologna, attribuendo invece pari dignità a azioni di gruppi come le Brigate Rosse. Alcuni hanno parlato di "tic" ideologici da parte di chi, a loro dire, non riesce a superare la logica amico-nemico che ha segnato quel periodo.BRLa polemica solleva questioni delicate: è possibile una ricostruzione storica "equidistante" di quegli anni? Qual è il limite tra diritto alla critica e giustificazione della violenza? Esiste il rischio di riaprire ferite mai del tutto rimarginate, alimentando nuove divisioni in un momento in cui il Paese avrebbe bisogno di unità?BRAl di là delle strumentalizzazioni politiche, il dibattito innescato da Mieli impone una riflessione seria e approfondita su uno dei periodi più bui della storia repubblicana. Una riflessione che, per essere costruttiva, dovrebbe evitare semplificazioni e anacronismi, concentrandosi sulla ricerca della verità e sulla comprensione delle motivazioni che spinsero individui e gruppi ad abbracciare la violenza. Solo così, forse, sarà possibile fare i conti con il passato e costruire un futuro più consapevole.```(