Rogo al Vesuvio: si indaga per dolo, sindaci infuriati chiedono giustizia.

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Vesuvio in Fiamme: Un Disastro Ambientale e Sospetti di Dolo
Ercolano (NA) - Un vasto incendio sta devastando le pendici del Vesuvio, con un fronte di fuoco che si estende per circa tre chilometri. Le fiamme, alimentate dal vento e dalla siccità, stanno divorando i boschi che circondano i comuni di Ercolano, Trecase, Boscotrecase, Terzigno e Ottaviano. La situazione è estremamente critica e richiede un intervento massiccio per evitare che il fuoco si propaghi ulteriormente e raggiunga zone abitate.
"La situazione è drammatica. Stiamo lavorando senza sosta per arginare le fiamme e proteggere le nostre comunità," ha dichiarato uno dei sindaci delle aree coinvolte, visibilmente provato. La priorità assoluta è la salvaguardia delle persone e dei beni, ma l'impatto ambientale di questo disastro è già enorme e richiederà anni per essere sanato.
A seguito della gravità della situazione, il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in qualità di Commissario delegato per l'emergenza Vesuvio, su richiesta del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha firmato un decreto per accelerare le procedure di intervento e mobilitare tutte le risorse disponibili.
Le autorità competenti hanno aperto un'inchiesta per accertare le cause dell'incendio. L'ipotesi più accreditata è quella del dolo, alimentata dalla rapidità con cui si sono sviluppati i diversi focolai. "Se si dovesse confermare la natura dolosa dell'incendio, chiederemo pene esemplari per i responsabili," ha tuonato un altro sindaco, esprimendo la rabbia e l'indignazione di tutta la comunità. BRLe operazioni di spegnimento sono rese difficili dal vento forte e dalla natura impervia del territorio. Sul posto sono al lavoro squadre di vigili del fuoco, protezione civile e volontari, supportati da elicotteri e canadair. BRÈ fondamentale che vengano individuati e puniti severamente i colpevoli di questo crimine ambientale. Non possiamo permettere che atti simili restino impuniti e mettano a rischio il nostro patrimonio naturale.
Seguiranno aggiornamenti.
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