Scomparso nel fiume a 13 anni: la famiglia di Abdou chiede verità e il ritorno a casa del figlio.
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Tragedia nel Tanaro: il padre di Abdou chiede giustizia
"Inconcepibile, un gesto del genere." Queste le parole strazianti di Khadim Ngom, il padre di Abdou, il tredicenne scomparso nelle acque del Tanaro il giorno di Pasquetta, a seguito di un diverbio con un amico. La comunità è sconvolta e si stringe attorno alla famiglia del giovane.
Il dramma si è consumato in pochi istanti. Secondo le prime ricostruzioni, una lite tra Abdou e un coetaneo sarebbe degenerata, culminando con il tragico epilogo: il ragazzino, che a detta del padre non sapeva nuotare, è stato gettato nel fiume. Da allora, le ricerche sono state incessanti, ma il corpo non è ancora stato ritrovato.
Khadim Ngom, con la voce rotta dall'emozione, lancia un appello disperato: "Era un ragazzo buono, non sapeva nuotare. Spero riprendano le ricerche, abbiamo bisogno di una tomba su cui piangerlo." Il dolore del padre è immenso, così come il bisogno di risposte e di giustizia.
"Mio figlio Abdou gettato nel fiume a 13 anni, vogliamo giustizia. Ora aiutateci a trovare il corpo" ha aggiunto Ngom. La famiglia chiede che le indagini facciano piena luce sull'accaduto e che vengano accertate le responsabilità.
La vicenda ha scosso profondamente l'opinione pubblica e sollevato interrogativi sulla sicurezza nelle aree fluviali e sulla necessità di promuovere una cultura del rispetto e della non violenza tra i giovani. La comunità si mobilita per supportare la famiglia di Abdou in questo momento terribile, offrendo sostegno morale e concreto. Si auspica che le ricerche del corpo del giovane possano riprendere al più presto, per dare una degna sepoltura ad Abdou e un luogo dove i suoi cari possano piangerlo.
Per chi volesse offrire un aiuto concreto alla famiglia Ngom, è possibile contattare l'associazione Solidarietà Famiglie, che si è fatta carico di coordinare le iniziative di supporto.
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