Caso Garlasco: Dalla Procura di Pavia smentite sul DNA trovato nella bocca di Chiara, si tratterebbe di contaminazione.

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Garlasco, svolta nel caso Chiara Poggi: il DNA "ignoto 3" era una contaminazione?
Pavia, 15 Ottobre 2024 - Un colpo di scena potrebbe riaprire, seppur in forma diversa, il dibattito sul caso di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco nell'agosto 2007. La Procura di Pavia, dopo nuove indagini e analisi, ha comunicato che il DNA cosiddetto "ignoto 3", ritrovato all'epoca nella bocca della vittima, sarebbe in realtà una contaminazione.
La notizia, appresa da fonti giudiziarie, ha subito acceso i riflettori su un caso che, seppur giunto a una conclusione processuale con la condanna di Alberto Stasi, non ha mai smesso di generare interrogativi e speculazioni. Le nuove indagini, disposte in seguito a istanze presentate dalla difesa di Stasi e coordinate dalla Procura, avrebbero portato a stabilire che il DNA in questione non appartiene a un soggetto coinvolto nel delitto, ma a un cadavere proveniente da un'altra autopsia, probabilmente avvenuta nello stesso periodo.
BR Questa scoperta, se confermata in sede processuale, potrebbe avere un impatto significativo sulla percezione del caso e sulla sua ricostruzione. Al momento, tuttavia, si tratta di una comunicazione da parte della Procura, che dovrà essere valutata e vagliata nel dettaglio. La difesa di Stasi, dal canto suo, ha accolto con cautela la notizia, pur esprimendo soddisfazione per il lavoro svolto dagli inquirenti.
BR Resta da capire quali saranno le prossime mosse della Procura e se questa nuova evidenza porterà a ulteriori sviluppi investigativi. La vicenda di Garlasco, a distanza di anni, continua a suscitare interesse e a sollevare interrogativi sulla verità dei fatti.
Aggiornamenti seguiranno.
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