Ecco un possibile titolo alternativo: **Tel Aviv respinge Don Capovilla: "Israele va fermato, a qualunque prezzo".**

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Don Capovilla bloccato a Tel Aviv: "Un piccolo sequestro rispetto alla sofferenza palestinese"
MARGHERA - Don Mattia Capovilla, storico parroco di Marghera e figura da sempre impegnata a sostegno della causa palestinese, è stato trattenuto per sette ore all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e successivamente espulso. Il sacerdote, in partenza per un viaggio di carattere religioso e umanitario in Cisgiordania, ha subito un lungo interrogatorio prima di vedersi negato l'ingresso in Israele.
"È stato un piccolo sequestro rispetto ai 70 anni di sequestro di un popolo," ha dichiarato Don Capovilla una volta rientrato in Italia. "Non mi hanno dato spiegazioni chiare, mi hanno fatto domande sulla mia attività politica e sul mio sostegno alla Palestina. È evidente che c'è una volontà di impedire a chiunque critichi le politiche israeliane di entrare nel Paese."
Il parroco ha poi aggiunto, con tono fermo: "Dobbiamo fermare Israele, costi quel che costi. La comunità internazionale non può continuare ad assistere in silenzio a questa ingiustizia."
L'episodio ha suscitato vive reazioni nel mondo cattolico veneziano e tra le associazioni pro-Palestina. Diverse realtà locali hanno espresso solidarietà a Don Capovilla e condannato il comportamento delle autorità israeliane. L'episodio solleva interrogativi sulla libertà di movimento e sulla possibilità per i sostenitori della causa palestinese di accedere ai territori occupati. Sarà interessante vedere se il Ministero degli Esteri italiano prenderà posizione sulla vicenda. Un approfondimento sulla situazione umanitaria in Cisgiordania è disponibile qui. Una recente intervista a Don Capovilla sul tema si trova qui.
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