Genova: dopo il crollo, vicinanza dello Stato e grido di dolore dei familiari.

Genova: dopo il crollo, vicinanza dello Stato e grido di dolore dei familiari.

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Genova, Ore 11:36: Il Silenzio Assordante del Ricordo

Genova, 14 agosto. L'orologio segna le 11:36. La città si ferma, il respiro si sospende. Cinque anni sono trascorsi da quel tragico 14 agosto 2018, quando il Ponte Morandi cedette, strappando alla vita 43 persone. Un dolore ancora vivo, una ferita che non si rimargina.

Quest'anno, la cerimonia commemorativa si è svolta accanto al nuovo memoriale, un luogo di silenzio e riflessione, eretto per onorare le vittime e per non dimenticare. Le istituzioni, presenti al completo, hanno espresso la loro solidarietà e vicinanza ai familiari.

Ma il dolore è palpabile, come ha ribadito con forza un familiare di una vittima: "La responsabilità è ancora sul tappeto: nessuno ha vigilato. Non possiamo accettare che una tragedia del genere sia stata causata da negligenza e incuria."

L'appello dei parenti è chiaro: giustizia e verità. Vogliono che la memoria delle loro persone care non sia offuscata e che i responsabili paghino per le loro azioni od omissioni. Chiedono che tragedie come questa non debbano mai più ripetersi.

La ricostruzione del ponte, ora Ponte San Giorgio, è un simbolo di rinascita e di speranza per Genova. Ma il ricordo del passato resta indelebile, un monito costante sull'importanza della sicurezza e della responsabilità.

In questo giorno di lutto e riflessione, Genova si stringe attorno alle famiglie delle vittime, rinnovando il suo impegno a non dimenticare e a lottare per la giustizia.

Articolo di approfondimento sul Sole 24 Ore

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(14-08-2025 15:29)